2C-B | |
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Nome IUPAC | |
2-(4-bromo-2,5-dimetossi-fenil)etanamina | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C10H14BrNO2 |
Massa molecolare (u) | 260.13 g/mol |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 636-275-4 |
PubChem | 98527 |
DrugBank | DBDB01537 |
SMILES | COC1=CC(=C(C=C1CCN)OC)Br |
Proprietà tossicologiche | |
DL50 (mg/kg) | Sconosciuto |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
Frasi R | 26/27/28 |
Frasi S | 22‐36/37/39‐45 |
La 2C-B è una sostanza psicoattiva appartenente alla famiglia delle feniletilammine 2C, con effetti di tipo prevalentemente psichedelico o entactogeno (a seconda dei dosaggi). Negli anni '80 venne commercializzata come farmaco afrodisiaco ed utilizzata in ambito psichiatrico come adiuvante di alcune forme di psicoterapia.
La 2C-B si ritrova sotto forma di compresse o, più raramente, di polvere di colore bianco/giallognolo.[1] Il suo nome (a volte scritto tucibi, tusibi o tusi) viene anche usato per chiamare un mix di sostanze stupefacenti a cui viene aggiunto un colorante rosa venduto in forma di polvere (chiamata erroneamente Pink Cocaine).[2] Questo mix, originalmente venduto dai cartelli messicani e poi esportato altrove, ha una composizione molto variabile e può contenere ketamina, benzodiazepine, anfetamine, psichedelici ma spesso non contiene alcuna traccia di cocaina o 2C-B.[3][4]
Venne descritta per la prima volta nel libro PiHKAL (Phenethylamines I Have Known And Loved) dello studioso Alexander Shulgin, che la sintetizzò nel 1974.[5]
Attualmente è quasi ovunque una sostanza controllata e vietata a causa dei suoi effetti psicoattivi. In Italia, la molecola 2C-B risulta inclusa nella Tabella I del D.P.R. 309/90 e s.m.i. delle Sostanze Stupefacenti e Psicotrope.