Con il termine abbondanza si indicava dal medioevo e poi nell'età moderna italiana la quantità di derrate alimentari (più specificamente di cereali e biade - infatti con tale termine ne si indicava anche il magazzino), necessaria ad una città o a uno stato.[1]
Al controllo di tale pratica vi era la magistratura (ufficiali o signori dell'abbondanza): questa supervisionava la quantità di viveri presenti nel magazzino e aveva facoltà nel fissare il prezzo del pane, disciplinando così il mercato e limitando conseguentemente l'eventuale delinquenza.