Abu l-Misk Kafur

Abū l-Misk Kāfūr (in arabo أبو المسك كافور?; 905Il Cairo, 968) è stato un eunuco di carnagione nera che amministrò con grande energia e capacità, in veste di vizir lo Stato ikhshidide dopo la morte di Muhammad ibn Tughj.

Noto anche come al-Laythī, al-Sūrī, al-Lībī, Abū al-Misk Kāfūr (nome tipico dato a un eunuco, essendo il significato della kunya "Padre del muschio" e quello del nome "Canfora") fu una personalità di spicco della Siria e dell'Egitto ikhshidide.[1] Era noto per essere un africano di carnagione nera, ma nato e cresciuto in Egitto, originario di Sūra. Era probabilmente di origine nubiana, anche se non necessariamente tutti gli egiziani d'incarnato nero erano nubiani, essendo presenti anche arabi d'incarnato scuro, quali ad esempio i Banu Sulaym, originari della Penisola araba.

Eunuco, fu elevato alla dignità di vizir d'Egitto, diventando de facto suo governante dal 946. Dopo la morte del suo padrone, il generale Muhammad ibn Tughj, Abū l-Misk Kāfūr ne prese il posto per amministrare i domini ikhshididi egiziani e del meridione siriano (inclusa Damasco), fino alla sua morte avvenuta bruscamente nel 968.[2]

  1. ^ «Kāfūr, Abu'l Misk al-Ikhshidi», E.J. Brill's First Encyclopaedia of Islam 1913-1936. Edited by: M. Th. Houtsma, E. van Donzel. Brill, 1993. p. 623
  2. ^ Abū al-Misk Kāfūr." Encyclopædia Britannica. 2008. Encyclopædia Britannica Online. Luglio 2008

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