Acciaierie d'Italia

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Acciaierie d’Italia
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StatoItalia (bandiera) Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1905 (come S.A. ILVA)
1961 (come Italsider)
1989 (come ILVA S.p.A.)
2018 (come ArcelorMittal Italia S.p.A.)
2021 (come Acciaierie d'Italia S.p.A.)
Fondata da
Sede principaleViale Certosa 239
20151 Milano
Gruppoin amministrazione straordinaria
Persone chiaveGiancarlo Quaranta (commissario straordinario)
Giovanni Fiori (commissario straordinario)
Davide Tabarelli (commissario straordinario)
Maurizio Saitta (direttore generale)
Settoresiderurgico
Prodottilaminati a caldo, laminati zincati, tondo per cemento armato, barre, tubi, semiprodotti
Fatturato3,8 miliardi di (2022)
Utile netto84 milioni di € (2022)
Dipendenti9869 (2024)
Sito webwww.acciaierieditalia.com

Acciaierie d'Italia in amministrazione straordinaria S.p.A. è un'azienda italiana, attiva nella lavorazione dell'acciaio.

Costituita da Am InvestCo Italy S.p.A. ed Invitalia, il suo principale stabilimento sul territorio nazionale è rappresentato dalle acciaierie di Taranto in Puglia, maggior complesso industriale per la lavorazione dell'acciaio in Europa; altri stabilimenti sono a Genova Cornigliano in Liguria, Novi Ligure e Racconigi in Piemonte, Marghera in Veneto. Prima di giungere all'attuale assetto societario, l'azienda ha subito numerosi passaggi di proprietà: rinata nel 1989 sulle ceneri dell'Italsider come ILVA S.p.A., riprendeva la denominazione dalla Società Industria Laminati Piani e Affini (ILVA) del 1905, che a sua volta richiamava il nome latino dell'isola d'Elba, e dalla quale era estratto il minerale di ferro che alimentava i primi altiforni costruiti in Italia a fine Ottocento.[1]

In amministrazione straordinaria dal 2015, nel gennaio 2016 fu bandita una gara per la sua vendita. A seguito della controversa procedura d'affidamento, in cui si scontrarono diverse considerazioni relative al piano industriale, riqualificazione ambientale e offerta economica, il 1° novembre 2018 ILVA entrò ufficialmente a far parte del colosso franco-lussemburghese ArcelorMittal, con partecipazioni di Intesa Sanpaolo e inizialmente di Marcegaglia, divenendo pertanto nota come ArcelorMittal Italia. Il 5 novembre 2019, tuttavia, ArcelorMittal comunicò l'intenzione di recedere dal contratto di cessione, procedendo entro 30 giorni alla restituzione ad Ilva, in amministrazione straordinaria; il 14 novembre l'amministratore delegato di ArcelorMittal Italia S.p.A. Lucia Morselli comunicò l'intenzione di chiudere gli impianti di Taranto, operazione che avrebbe dovuto concludersi entro il 15 gennaio 2020, e annullare gli accordi presi derivanti dalla vincita della gara di appalto. Tale decisione è stata successivamente impugnata dai commissari straordinari dell'Ilva e dal governo italiano.[2][3][4][5][6][7][8][9]

Nelle operazioni della filiale italiana di ArcelorMittal è quindi subentrata una nuova azienda costituita da Am InvestCo Italy;[10] ad aprile 2021, dopo l'entrata dell'agenzia governativa Invitalia nel capitale sociale della società, l'assemblea straordinaria ha deliberato l'aumento di capitale riservato ad Invitalia e ha sancito la modifica della ragione sociale di Am InvestCo Italy e delle sue controllate: la prima è divenuta Acciaierie d'Italia Holding, mentre ArcelorMittal Italia è diventata Acciaierie d'Italia.[7]

Nel febbraio 2024 il ministro delle imprese Adolfo Urso ha ammesso con decreto Acciaierie di Italia (Adi) alla procedura di amministrazione straordinaria e ha nominato Giancarlo Quaranta commissario straordinario con il comitato di rilanciare il gruppo. Esce così di scena ArcelorMittal.[11][12]

  1. ^ Ilva, la grande acciaieria italiana tra polemiche e allarmi ambientali, su lastampa.it, La Stampa, 26 luglio 2012. URL consultato il 28 agosto 2018 (archiviato il 28 agosto 2018).
  2. ^ Ilva di Taranto, la storia infinita di un pasticcio all'italiana, su panorama.it. URL consultato il 9 novembre 2019 (archiviato l'8 novembre 2019).
  3. ^ Ex Ilva, quando Calenda disse no al rilancio della seconda cordata: "Acciaitalia? I Paesi seri non cambiano regole in corsa", su Il Fatto Quotidiano, 8 novembre 2019. URL consultato il 9 novembre 2019 (archiviato l'8 novembre 2019).
  4. ^ Andrea Tundo, Ex Ilva, quando l'ad di ArcelorMittal criticava ArcelorMittal: "Taranto per loro è solo una filiale dell'impero. Quanti dubbi sulla gara", su Il Fatto Quotidiano, 8 novembre 2019. URL consultato il 9 novembre 2019 (archiviato il 7 gennaio 2020).
  5. ^ Ilva, al via 'era Arcelormittal', a Banca Intesa il 5,6%, su ANSA.it, 1º novembre 2018. URL consultato il 30 aprile 2020 (archiviato il 9 novembre 2019).
  6. ^ Ilva è di ArcelorMittal, acquisizione conclusa. "Creeremo valore in Italia", su corriere.it, 1º novembre 2018. URL consultato il 2 novembre 2018 (archiviato il 2 novembre 2018).
  7. ^ a b Paola Valentini, L'Ilva diventa Acciaierie d'Italia, su milanofinanza.it, Milano Finanza, 23 aprile 2021. URL consultato il 28 aprile 2021.
  8. ^ Ex Ilva, ArcelorMittal spegne tutti gli altiforni: chiusura definitiva a gennaio, su ilsole24ore.com, 1º novembre 2019. URL consultato il 1º dicembre 2019 (archiviato il 16 dicembre 2019).
  9. ^ Ex Ilva, ricorso dei commissari contro ArcelorMittal. La procura di Milano apre un'inchiesta contro ignoti, su repubblica.it. URL consultato il 1º dicembre 2019 (archiviato il 1º dicembre 2019).
  10. ^ ArcelorMittal conclude la transazione per acquisire Ilva S.p.A. e lancia ArcelorMittal Italia, su ArcelorMittal, 1º novembre 2018. URL consultato il 1º maggio 2020 (archiviato il 1º maggio 2020).
    «1 novembre 2018 – ArcelorMittal (‘la Società’) annuncia che si è conclusa oggi la transazione di AM Investco Italy Srl (‘AM Investco’) volta ad acquisire Ilva S.p.A. (‘Ilva’).»
  11. ^ Michelangelo Borrillo, Ex Ilva, Quaranta commissario, in Corriere della Sera, 21 febbraio 2024, p. 33.
  12. ^ Il commissario ai sindacati: primo obiettivo evitare il fermo degli impianti, in Cronache Tarantine, 24 febbraio 2024. URL consultato il 26 febbraio 2024.

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