Acido cloroso | |
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Nome IUPAC | |
acido cloroso | |
Nomi alternativi | |
acido diossoclorico(III) | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | HClO2 |
Massa molecolare (u) | 68,46 |
Aspetto | soluzione acquosa incolore |
Numero CAS | |
PubChem | 24453 |
SMILES | OCl=O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Costante di dissociazione acida a 298 K | 1,1×10−2 |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
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L'acido cloroso[1] è un ossiacido del cloro trivalente e allo stato di ossidazione +3, avente formula molecolare HClO2 e formula semistrutturale HO−Cl=O. L'anione ClO2− derivante dalla sua dissociazione (base coniugata) viene detto clorito, nome che si applica anche ai suoi sali, i cloriti.[2]
Tra gli acidi alogenosi HXO2 questo è l'unico noto[3] ed è anche il meno stabile tra gli ossiacidi del cloro.[4] Come accade anche per l'acido clorico e l'acido ipocloroso, non è noto allo stato puro ma solo nelle sue soluzioni acquose, nelle quali non può essere concentrato abbastanza senza decomposizione.[5]
Sebbene si comporti da acido debole (pKa = 1,97), è tuttavia più di cinque ordini di grandezza più forte dell'acido ipocloroso (pKa = 7,54).[5]
È un ossidante molto forte e, specialmente in ambiente acido, è il più ossidante degli ossiacidi del cloro [E°(HClO2 / Cl2) = 1,66 V],[6] proprietà questa che è più attenuata per i suoi sali, i cloriti, a pH vicino alla neutralità. Questi ultimi sono utilizzati nella produzione industriale del biossido di cloro.
Tende a dismutare secondo la seguente reazione, e questo lo rende un prodotto non disponibile commercialmente: