Acido ipofosforoso | |
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Nome IUPAC | |
acido diossofosforico(I) | |
Nomi alternativi | |
acido ipofosforoso acido fosfinico HPA | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | H3PO2 |
Massa molecolare (u) | 66,00 g/mol |
Aspetto | liquido incolore |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 228-601-5 |
PubChem | 4124402 |
SMILES | O[PH2]=O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 1,274 (20 °C) |
Solubilità in acqua | completamente miscibile |
Temperatura di fusione | 26,5 °C (299,5 K) |
Temperatura di ebollizione | 106 °C (379 K) (decomposizione) |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
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pericolo | |
Frasi H | 314 |
Consigli P | 260 - 301+330+331 - 303+361+353 - 305+351+338 - 405 - 501 [1][2] |
L'acido ipofosforoso, noto anche col nome acido fosfinico, è un ossiacido del fosforo e un potente agente riducente. È un composto incolore con una bassa temperatura di fusione. È solubile in acqua, diossano e alcoli. La formula molecolare dell'acido ipofosforoso è H3PO2 che, in maniera più descrittiva, viene rappresentata con la formula semistrutturale H2P(=O)(OH). Questa rappresentazione ne mette in luce il carattere di acido monoprotico: solo l'atomo di idrogeno legato all'ossigeno, che è molto più elettronegativo, può facilmente essere ceduto come H+.
I sali che derivano da questo acido sono detti ipofosfiti o fosfinati.