Acido perclorico | |
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Nome IUPAC | |
acido tetraossoclorico(VII) | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | HClO4 |
Massa molecolare (u) | 100,4585 |
Aspetto | liquido incolore |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 231-512-4 |
PubChem | 24247 |
SMILES | OCl(=O)(=O)=O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 1,68 (soluzione acquosa al 70%) |
Temperatura di fusione | -112 ºC (161 K) |
Temperatura di ebollizione | 130 ºC (203 °C, azeotropo con acqua) |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol−1) | −40,6 |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
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pericolo | |
Frasi H | 271 - 314 |
Consigli P | 260 - 280 - 303+361+353 - 305+351+338 - 310 [1] |
L'acido perclorico è l'ossiacido del cloro eptavalente in stato di ossidazione +7, avente formula molecolare convenzionale HClO4 e formula semistrutturale HO–Cl(=O)3. È un acido monoprotico estremamente forte, altamente corrosivo e, in soluzione concentrata e specialmente a caldo, fortemente ossidante. Tra gli acidi ossigenati del cloro è quello più forte ed anche quello relativamente più stabile.[2] A temperatura ambiente si presenta come un liquido incolore, mobile, piuttosto denso, dall'odore pungente; è molto igroscopico, completamente miscibile con l'acqua, dove si scioglie con svolgimento di calore.[3]
Il contatto del liquido puro con solventi o sostanze organici è fortemente sconsigliabile per pericolo di esplosione.[4]
A differenza degli altri acidi ossigenati del cloro (HClO, HClO2 e HClO3), l'acido perclorico è ottenibile come liquido puro,[5] e non solo come soluzione acquosa, sebbene allo stato puro sia piuttosto instabile e alquanto critico riguardo alle cautele richieste per maneggiarlo. Il liquido può anche essere disidratato per ottenere la corrispondente anidride perclorica [(O=)3Cl–O−Cl(=O)3] come liquido incolore;[6] a questo scopo si può usare l'anidride fosforica (P4O10), estremamente avida di acqua:[6][7]