Acquaviva | |||||
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Stato | Regno di Sicilia Regno di Napoli Regno delle Due Sicilie Regno d'Italia Italia | ||||
Titoli |
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Fondatore | Rinaldo di Acquaviva | ||||
Data di fondazione | XII secolo | ||||
Etnia | Italiana | ||||
Rami cadetti |
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La famiglia Acquaviva (dal 1481 Acquaviva d'Aragona) è stata una famiglia nobile italiana, una delle sette grandi casate del Regno di Napoli.[1] Tra i loro titoli si annoverano gli antichi titoli di duchi d' Atri e conti di San Flaviano (di Giulia dal 1481); poi divenuti anche conti di Conversano, conti e poi duchi di Nardò, per un ramo, e conti e poi principi di Caserta per l'altro. I principi di Caserta furono investiti anche del titolo di Marchesi di Bellante. [2]
Le prime investiture feudali ricevute dagli Acquaviva,tra XII e XIII secolo, riguardano parti di feudi sparsi nel territorio compreso tra il fiume Aso ed il fiume Pescara. La famiglia Acquaviva era già divisa in vari rami concentrati prevalentemente nella parte settentrionale dell'Abruzzo; nel 1195 è documentato un Rinaldo di Acquaviva, atriano e feudatario di varie terre nella regione teramana. Gli storici municipali abruzzesi[3] hanno sostenuto che le origini della famiglia, precedentemente a tale data, andassero cercate nella loro regione. A queste ipotesi se ne affiancano altre che assegnano alla famiglia origini nell'area del ducato di Spoleto longobardo, tra l'Umbria e la parte meridionale delle Marche[4][5]. Ma il Ducato di Spoleto terminava nel suo confine meridionale sul fiume Pescara, per questo è probabile che, seppur valida la teoria delle origini longobarde nel Ducato di Spoleto, questa possa integrarsi con le origini abruzzesi, in particolare altre teorie che indicano alcuni toponimi da cui la famiglia avrebbe preso il nome, una località Acquaviva, frazione di Atri, un'altra nella Valle Siciliana, nel territorio di Isola, ed un'altra frazione con lo stesso nome nel territorio di Sant'Omero. [6]
Nei decenni successivi la famiglia stabilisce importanti rapporti con i re angioini: nel 1284 Riccardo di Acquaviva fu giustiziere di Terra d'Otranto al servizio di Carlo I d'Angiò, e nel 1393 Antonio di Acquaviva, che fu il primo a portare, per concessione di Carlo III di Durazzo, i titoli di conte di San Flaviano e di Montorio, comprò dal re Ladislao le città di Atri, con il titolo di duca, e di Teramo. In breve la famiglia assunse un rilievo di primo piano nel Regno di Napoli, fino ad essere annoverata (assieme ai Sanseverino, ai D'Aquino, ai Ruffo, ai Del Balzo, ai Molise e ai Celano)[7] tra le "Serenissime Sette Grandi Case del Regno", e ad ottenere dal re di Napoli Ferrante il privilegio del 30 aprile 1479, con il quale Giulio Antonio Acquaviva poté aggiungere il nome d'Aragona al proprio cognome ed inquartare il proprio stemma con i colori dei Trastámara.
Da due figli di Giulio Antonio nascono, all'inizio del sec. XVI, diversi rami familiari. Da Andrea Matteo, dopo una successione complessa a causa delle posizioni filofrancesi sue e di alcuni dei suoi eredi, hanno origine i rami dei duchi d'Atri e conti di Conversano (uniti fino al 1592, poi divisi in due diverse linee fino all'estinzione del ramo ducale nel 1760) e dei principi di Caserta, estintisi nei Caetani di Sermoneta nel 1659. Da Andrea Matteo deriva anche un terzo ramo, quello del suo primogenito Giovan Francesco, marchese di Bitonto, i cui discendenti non sarebbero mai più rientrati in Italia dall'esilio francese cui furono costretti nel 1528. Da Belisario, invece, avranno origine i duchi di Nardò (dal 1636 riuniti per matrimonio con i conti di Conversano).
Gli Acquaviva risultano estinti dal 14 maggio 2011, data della morte di Fiorella Acquaviva, ultima discendente della famiglia.