L'Hotel Polski (lett. Hotel polacco) fu un hotel aperto nel 1808 in via Długa 29 Śródmieście a Varsavia.
Nel 1943, nell'ambito dell'operazione di rastrellamento seguita alla liquidazione del ghetto di Varsavia, l'hotel fu usato dai tedeschi come esca per gli ebrei che si nascosero a Varsavia: gli agenti tedeschi e i loro collaboratori ebrei pretesero che gli ebrei potessero acquistare i passaporti stranieri e gli altri documenti, per poi lasciare i territori occupati dalla Germania nazista in qualità di cittadini stranieri. Circa 2500 ebrei caddero in questa trappola, la maggior parte di cui fu successivamente arrestata, poi trasferita nei campi di concentramento nazisti e uccisa durante l'Olocausto.
Questo caso è noto come "Affare Hotel Polski".
Nel 1944, durante la rivolta di Varsavia l'edificio ospitò la roccaforte dei ribelli polacchi chiamata "Santa Madre Redout", dal nome di un dipinto che si trovava al suo interno.[1] L'edificio fu gravemente danneggiato durante i combattimenti e riadattato dopo la guerra. Nel 1965 l'edificio fu dichiarato oggetto del patrimonio culturale e iscritto nel registro polacco del patrimonio.[2] Una targa commemorativa fu posta nell'edificio nel 2013.[3]