Agrapha (ἄγραφα, singolare: ἄγραφον, àgraphon, «non scritto») è una parola greca utilizzata per indicare quei detti di Gesù che non sono contenuti nei vangeli canonici, ma che sono stati tramandati da fonti extra-evangeliche o extra-canoniche.
Questo termine fu usato per la prima volta da J.G. Körner nel 1776 e introdotto nella moderna critica biblica da Alfred Resch all'inizio del XX secolo. Resch distinse 194 agrapha provenienti da fonti patristiche e dalla tradizione testuale del Nuovo Testamento, dai detti di Gesù contenuti nei testi cosiddetti "apocrifi"; successivamente questa distinzione è stata abbandonata.