Alessandro Manzoni | |
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Ritratto di Alessandro Manzoni, Francesco Hayez (1841), Pinacoteca di Brera | |
Senatore del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 8 giugno 1860 – 22 maggio 1873 |
Legislatura | dalla VII (nomina 29 febbraio 1860) all'XI |
Tipo nomina | Categoria: 20 |
Sito istituzionale | |
Deputato del Regno di Sardegna | |
Durata mandato | 17 ottobre 1848 – 21 ottobre 1848 |
Legislatura | I |
Collegio | Arona |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Destra storica |
Professione | Possidente, scrittore |
Firma |
Alessandro Francesco Tommaso Antonio Manzoni (Milano, 7 marzo 1785 – Milano, 22 maggio 1873) è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo italiano.
Considerato uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi per il suo celebre romanzo I promessi sposi, caposaldo della letteratura italiana[1], Manzoni ebbe il merito principale di aver gettato le basi per il romanzo moderno e di aver così patrocinato l'unità linguistica italiana, sulla scia di quella letteratura moralmente e civilmente impegnata propria dell'Illuminismo italiano.
Passato dalla temperie neoclassica a quella romantica, il Manzoni, divenuto fervente cattolico dalle tendenze liberali, lasciò un segno indelebile anche nella storia del teatro italiano (per aver rotto le tre unità aristoteliche) e in quella poetica (nascita del pluralismo vocale con gli Inni Sacri e della poesia civile).
Il successo e i numerosi riconoscimenti pubblici e accademici (fu senatore del Regno d'Italia) si affiancarono a una serie di problemi di salute (nevrosi, agorafobia) e famigliari (i numerosi lutti che afflissero la vita domestica dello scrittore) che lo ridussero in un progressivo isolamento esistenziale. Nonostante quest'isolamento, Manzoni fu in contatto epistolare con la migliore cultura intellettuale francese, con Goethe, con intellettuali di primo ordine come Antonio Rosmini e, seppur indirettamente, con le novità estetiche romantiche britanniche (influsso di Walter Scott per il genere del romanzo).