Ali di Johor | |
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Sultano di Johor | |
In carica | 2 settembre 1835 – 10 marzo 1855 |
Predecessore | Hussein Shah |
Successore | Tun Ibrahim (come temenggong) |
Sultano di Muar | |
In carica | 10 marzo 1855 – 20 giugno 1877 |
Nome completo | Ali Iskandar Shah ibni Hussein Muazzam Shah |
Nascita | Singapore, 1824 |
Morte | Umbai, Malaysia, 21 giugno 1877[1] |
Luogo di sepoltura | Moschea di Umbai, Malaysia |
Padre | Hussein Shah di Johor |
Madre | Tengku Perbu[2] |
Coniugi | Tengku Ngah Anjang (Neh) Daeng Siti (?-?, div.) Cik Serimbuk binti Mu'min (Inche' Sarimbah/Semboh) |
Figli | Tengku 'Alam Shah Tengku Mahmud Putra Tengku Abdullah Tengku Mansur Putra Tengku Puteh 'Abdu'llah Tengku Sulong Tengku Sambap Tengku Cik Fatima Tengku Mariam Tengku Sharifa (Sarah) Tengku Busu Zainab Putri[3] |
Religione | Musulmano sunnita |
Ali Iskandar Shah ibni Hussein Muazzam Shah (Singapore, 1824 – Umbai, 21 giugno 1877) è stato sultano di Johor dal 1855 al 1877 e di Muar dal 1855 al 1877.[4][5][6] Il suo ruolo di governante era riconosciuto solo da alcuni commercianti e alcuni malesi. Come suo padre, Ali era considerato un monarca fantoccio e giocò un ruolo marginale nelle vicende di governo dello Stato che passò poi al temenggong e ai britannici. Infatti, nel 1855, il sultano Ali cedette i diritti di sovranità del Johor (con l'eccezione del Kesang) al temenggong Tun Ibrahim,[7] in cambio di un riconoscimento formale come sultano di Johor da parte degli inglesi e di un assegno mensile. Dopo la secessione del sultanato, al sultano Ali fu concessa la sovranità del Kesang che mantenne fino alla morte. Nella maggior parte delle questioni amministrative veniva indicato come "sultano di Muar".[8]
È citato nel poema malese Syair Rakis, scritto da un suo lontano parente.