Allevamento di schiavi negli Stati Uniti d'America

The Old Plantation, quadro del 1790 raffigurante un gruppo di schiavi

L'allevamento degli schiavi negli Stati Uniti d'America fu una pratica con la quale gli schiavisti influenzarono la riproduzione degli africani portati in cattività nei territori del Nordamerica, con lo scopo di accrescere le ricchezze e il benessere dei padroni.[1] Tale pratica prevedeva rapporti sessuali coatti tra schiavi, stupri da parte dei padroni con l'intento di far nascere nuovi schiavi e favori particolari per quelle serve che avessero partorito più figli.[2]

Scopo dell'allevamento era la produzione di nuovi schiavi senza doverli acquistare, per sopperire alla mancanza di manodopera causata dall'abolizione della tratta atlantica degli schiavi africani alla fine del XVIII secolo. La pratica era largamente diffusa negli stati del sud, dove gli schiavi erano considerati alla stregua di beni mobili, e come tali privi di qualunque dei diritti civili spettante agli uomini liberi.

  1. ^ Marable, Manning, How capitalism underdeveloped Black America: problems in race, political economy, and society South End Press, 2000, p 72
  2. ^ Marable, ibid, p 72

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