Amagiri

Amagiri
Descrizione generale
TipoCacciatorpediniere
ClasseFubuki
ProprietàMarina imperiale giapponese
Ordine1927
CantiereIshikawajima (Tokyo)
Impostazione28 novembre 1928
Varo27 febbraio 1930
Completamento10 novembre 1930
Destino finaleAffondato il 23 aprile 1944 da una mina a sud di Balikpapan
Caratteristiche generali
Dislocamento~ 1978 t
A pieno carico: 2090 t
Lunghezza118,41 m
Larghezza10,36 m
Pescaggio3,2 m
Propulsione4 caldaie Kampon e 2 turbine a ingranaggi a vapore Kampon; 2 alberi motore con elica (50000 shp)
Velocità35 nodi (66,5 km/h)
Autonomia4700/5000 miglia a 15/14 nodi (8700/9200 chilometri a 28,5/26,6 km/h)
Equipaggio197
Armamento
Armamento
  • 6 cannoni Type 3 da 127 mm
  • 9 tubi lanciasiluri Type 12 da 610 mm
  • 2 mitragliatrici Lewis da 7,7 mm
  • 2 lanciatori di bombe di profondità Type 81
  • 18 mine
Note
Dati riferiti all'entrata in servizio, tratti da: [1][2][3]
Fonti citate nel corpo del testo
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L'Amagiri (天霧? lett. "Nebbia nel cielo")[4] è stato un cacciatorpediniere della Marina imperiale giapponese, quindicesima unità appartenente alla classe Fubuki. Fu varato nel giugno 1931 dal cantiere della Ishikawajima a Tokyo.

Appartenente alla 20ª Divisione, nei primi mesi di guerra fece parte delle scorte ai convogli che sbarcarono truppe giapponesi in Malesia e a Sumatra, poi partecipò alla scorreria nell'Oceano Indiano dell'aprile 1942. In giugno fu solo presente alla battaglia delle Midway e, dalla fine di agosto, partecipò attivamente alla campagna di Guadalcanal: completò diversi trasferimenti di truppe, scortò naviglio pesante e, in un'occasione, bombardò anche Henderson Field. Assegnato direttamente alla 3ª Squadriglia dopo lo scioglimento della divisione, nel 1943 fu sempre più utilizzato in missioni di trasporto truppe o in incarichi di difesa a tali operazioni; fu così coinvolto nella battaglia del Golfo di Kula (5-6 luglio) e nella battaglia di Capo San Giorgio (25 novembre), sopravvivendo a entrambe con pochi o nessun danno. Proprio durante il pericoloso servizio nelle isole Salomone si rese protagonista, il 2 agosto 1943, dello speronamento della motosilurante PT-109. Finalmente rientrato in patria nel gennaio 1944, fu approfonditamente revisionato e arricchito nella dotazione contraerea, quindi trasferito alla Flotta dell'Area sud-occidentale. Operando nelle acque delle ex Indie orientali olandesi, incappò in una mina il 23 aprile 1944 e affondò lentamente, non lontano da Balikpapan.

  1. ^ Stille 2013, Vol. 1, pp. 21-22, 24, 30-32.
  2. ^ (EN) Fubuki Destroyers (1928-1932), su navypedia.org. URL consultato il 28 febbraio 2016.
  3. ^ (EN) Materials of IJN (Vessels - Fubuki class Destroyers), su admiral31.world.coocan.jp. URL consultato il 28 febbraio 2016.
  4. ^ (EN) Japanese Ships Name, su combinedfleet.com. URL consultato il 3 aprile 2016.

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