Ambush marketing

Ambush marketing, o marketing di imboscata, è l'espressione comunemente usata nel mondo anglosassone in ipotesi di associazione indebita (non autorizzata) di un marchio a un evento mediatico o all'interno di uno spazio pubblico; ossia quando lo stesso non appartenga ad uno degli sponsor ufficiali.[1] Accade sovente che un brand paghi per diventare sponsor ufficiale ed unico di un dato evento mediatico, nel quale si intromette cercando visibilità, con un'azione di marketing non convenzionale, un'altra compagnia in modo non ufficiale.

Inoltre, è bene presupporre la capacità di un brand di selezionare il profilo del proprio destinatario ed intervenire in uno spazio e un tempo ridotto, attivando la pratica di risemantizzazione del luogo e facendo prendere coscienza agli individui del tema sociale o di marketing.

Oltre all'associazione indebita ad un evento mediatico, nell'ambush marketing rientra anche lo sfruttamento della visibilità di un altro brand, spesso un competitor[2]. Un esempio molto celebre è l'azione di boicottaggio attuata da Samsung durante il lancio del nuovo iPhone 4S nel 2011. In quell'occasione, l'azienda coreana ha aperto un pop-up store proprio accanto al principale punto vendita australiano di Apple, offrendo i propri dispositivi al prezzo di soli 2 dollari[3].

Il termine "Ambush Marketing" è stato coniato dal marketing strategist Jerry Welsh, mentre lavorava per l'American Express Company, nel 1980.

  1. ^ legge sull'Ambush marketing, su iht.com. URL consultato il 19 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2007).
  2. ^ Torpal, Ambush marketing: definizione, esempi e caratteristiche, su Torpal - Guerrilla Marketing, 3 marzo 2022. URL consultato il 17 marzo 2023.
  3. ^ (EN) Dan Shewan, Ambush Marketing: What It Is & Why It Works, su WordStream. URL consultato il 17 marzo 2023.

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