L'ufficio di amir al-umara (in arabo أمير الأمراء?, amīr al-umarāʾ), variamente reso in italiano come emiro degli emiri,[1][2][3] principe dei principi,[4] capo dei capi,[5] e comandante dei comandanti,[6][7] era una posizione militare di alto livello nel califfato abbaside del X secolo, i cui detentori nel decennio successivo dopo il 936 arrivarono a sostituire la burocrazia civile sotto il visir e divennero reggenti effettivi, relegando i califfi abbasidi a un ruolo puramente cerimoniale. L'ufficio costituì quindi la base per il controllo dei Buwayhidi sui califfi abbasidi e sull'Iraq fino alla metà dell'XI secolo.
Il titolo continuò ad essere utilizzato dagli stati musulmani del Medio Oriente, ma fu per lo più limitato ai capi militari di alto livello. Fu utilizzato anche nella Sicilia normanna per alcuni ministri del re.
- ^ Hermann Kinder, Atlante storico Garzanti: cronologia della storia universale. [Dall'opera oritinale DTV-Atlas zür Weltgeschichte di Hermann Kinder e Werner Hilgemann tradotta, coordinata e reilaborata dalla redazione Grandi Opere Garzanti, Garzanti, 1967, p. 125.
- ^ Giuseppe Tucci, Le Civiltà dell'Oriente: storia, letteratura, religioni, filosofia, scienze, e arte, G. Casini, 1956, p. 1251.
- ^ Watt, 1998, p. 100.
- ^ André Guillou, L'Impero bizantino e l'islamismo, Unione tipografico-editrice torinese, 1981, p. 345, ISBN 978-88-02-03576-5.
- ^ Giovanni Modica Scala, Sicilia medievale: dagli Arabi ai Normanni e agli Svevi, Edizioni "Associazione culturale dialogo", 1995, p. 21.
- ^ Claudio Sensi e Patrizia Pellizzari, Viaggi e pellegrinaggi fra Tre e Ottocento: bilanci e prospettive : atti del convegno di Torino, 26 marzo 2007, Edizioni dell'Orso, 2008, p. 296, ISBN 978-88-6274-088-3.
- ^ Kennedy, 2004, p. 195.