Gli Amorrei (talvolta Amorriti o Amoriti; in accadico: Tidnum[1] o Amurrū(m)[2], che corrisponde al sumero: 𒈥𒌅 MAR.TU, immar.tu[2] o Martu[3]; in egizio: Amar) erano un'antica popolazione di nomadi semitici occidentali, che abitavano da pastori le steppe[4] e che si imposero progressivamente, a partire dalla fine del III millennio a.C., in Levante (dopo il crollo del Regno di Ebla) e successivamente in Mesopotamia (dopo il crollo della terza dinastia di Ur, rispetto al quale gli Amorrei ebbero un ruolo fondamentale[5]).[6][7]
Il termine MAR.TU apparve in Sumer già nel Periodo Protodinastico ed in Siria (Ebla). Le popolazioni amorree erano in genere percepite come occidentali e si suppone che il loro territorio d'origine fosse l'area intorno al Jebel Bishri.[8] Va precisato che il nome sumerico MAR.TU (Amurru in accadico) era usato dalle popolazioni urbane in modo molto duttile (e insieme ad altri nomi) per indicare genericamente le popolazioni seminomadi che sempre avevano abitato la Mesopotamia (o almeno dalla metà del III millennio a.C., come attestano fonti provenienti da Shuruppak ed Ebla[9]). La denominazione MAR.TU (Amurru) ricorre fin dal tardo III millennio e poi nel II millennio a.C., ma non è chiaro se essa indicasse innanzitutto l'ovest e quindi, poi, le popolazioni percepite come provenienti da occidente o se, viceversa, sia stato il nome di un ipotetico popolo unitario a dare il nome al punto cardinale. Almeno inizialmente, dunque, il nome Amorrei non si riferì ad una specifica popolazione, ma a tutte le genti di costumi seminomadici e con radici occidentali.[10]
La città di Babilonia fu una fondazione amorrea[11] e amorrea fu la Prima dinastia di Babilonia (detta per questo anche Dinastia amorrea)[12].
Gli Amorrei sono inoltre più volte citati nella Bibbia, dove però il termine si riferisce genericamente alle popolazioni siro-palestinesi[12]: è probabile che questo uso sia stato adottato dai redattori dei testi biblici su influenza dell'uso babilonese del VI secolo a.C., che con termini come "Amurru" intendeva genericamente l'Occidente o Khatti. Esso è comunque del tutto anacronistico.[13]
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