Anemia drepanocitica

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Anemia drepanocitica
Drepanociti, ossia globuli rossi resi falciformi dalla precipitazione dell'emoglobina (immagine al microscopio elettronico a scansione)
Malattia rara
Cod. esenz. SSNRDG010
Specialitàematologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
OMIM603903
MeSHD000755
MedlinePlus000527
eMedicine1918423 e 205926
Sinonimi
Drepanocitosi
Anemia falciforme

L'anemia drepanocitica (dal greco δρέπανον, «falce»), o anemia falciforme, è una malattia del sangue su base genetica/ereditaria, in cui i globuli rossi circolanti, in condizioni di bassa tensione di ossigeno o di circolazione lungo i capillari, assumono una forma irregolarmente cilindrica, spesso ricurva, che, allo striscio di sangue periferico, assomiglia a una mezzaluna o una falce.

Questa patologia è dovuta alla presenza di un gene sito a livello del cromosoma 11 che si manifesta in forma recessiva su entrambi gli alleli. L'anemia falciforme è dunque una malattia autosomica recessiva ed è caratterizzata dalla produzione di emoglobine patologiche, tra cui la più comune è la forma HbS (dall'inglese sickle, falce) che, per le sue caratteristiche chimiche, tende a precipitare e a conferire all'eritrocita la tipica forma a falce; per questo motivo l'anemia drepanocitica è anche detta anemia falciforme. Da un punto di vista patogenetico, è classificata fra le anemie da aumentata distruzione dei globuli rossi.[1]

I sintomi legati alla condizione di solito iniziano a manifestarsi tra i 5 e i 6 mesi di età. Può svilupparsi un certo numero di problemi di salute, come ad esempio attacchi di dolore, anemia, infezioni batteriche e ictus.[2] L'anemia drepanocitica è una anemia iperrigenerativa, caratterizzata da un elevato numero di reticolociti nel sangue periferico. Un dolore a lungo termine può svilupparsi con l'invecchiamento del paziente. La speranza di vita media nel mondo sviluppato è tra i 50 e i 70 anni.[1]

L'anemia falciforme si verifica quando una persona eredita due copie anormali del gene dell'emoglobina, uno da ciascun genitore.[3] Esistono diversi sottotipi, a seconda dell'esatta mutazione in ogni gene dell'emoglobina.[1] Un individuo con una sola copia anomala non presenta di solito i sintomi e si dice che ha un "tratto falciforme"[3] o "portatore".[4] La diagnosi avviene tramite un esame del sangue e in alcuni Paesi è usuale testare tutti i bambini al momento della nascita. È possibile formulare una diagnosi anche durante la gravidanza.[5]

Il trattamento delle persone con anemia falciforme può includere la prevenzione delle infezioni tramite la vaccinazione e l'uso di antibiotici, una elevata assunzione di liquidi, la supplementazione di acido folico e farmaci antidolorifici.[4][6] Altre misure possono includere una trasfusione di sangue e la prescrizione di N-idrossiurea.[6] Una ristretta percentuale di persone può essere curata ad età infantile grazie al trapianto di cellule del midollo osseo.[1]

Nel 2013, circa 3,2 milioni di persone soffriva di anemia drepanocitica, mentre ulteriori 43 milioni presentavano il tratto falciforme.[7] Si ritiene che circa l'80% dei casi di anemia falciforme si verifichi nell'Africa sub-sahariana.[8] Si riscontra relativamente frequentemente in alcune parti dell'India, della penisola arabica e tra le persone di origine africana che vivono in altre parti del mondo.[9] Sempre nel 2013 è stata la causa di 176.000 decessi, in aumento rispetto ai 113.000 registrati nel 1990.[10] La prima descrizione medica della condizione fu pubblicata dal medico statunitense James Herrick nel 1910.[11][12] Nel 1949 E. A. Beet e J. V. Neel hanno determinato l'origine genetica. Nel 1954 è stato descritto l'effetto protettivo contro la malaria del tratto falciforme.[12]

  1. ^ a b c d (EN) What Is Sickle Cell Disease?, su National Heart, Lung, and Blood Institute, 12 giugno 2015. URL consultato l'8 marzo 2016.
  2. ^ (EN) What Are the Signs and Symptoms of Sickle Cell Disease?, su National Heart, Lung, and Blood Institute, 12 giugno 2015. URL consultato l'8 marzo 2016.
  3. ^ a b (EN) What Causes Sickle Cell Disease?, su National Heart, Lung, and Blood Institute, 12 giugno 2015. URL consultato l'8 marzo 2016.
  4. ^ a b (EN) Sickle-cell disease and other haemoglobin disorders Fact sheet N°308, su who.int, gennaio 2011. URL consultato l'8 marzo 2016.
  5. ^ (EN) How Is Sickle Cell Disease Diagnosed?, su National Heart, Lung, and Blood Institute, 12 giugno 2015. URL consultato l'8 marzo 2016.
  6. ^ a b (EN) How Is Sickle Cell Disease Treated?, su National Heart, Lung, and Blood Institute, 12 giugno 2015. URL consultato l'8 marzo 2016.
  7. ^ (EN) Collaborators Global Burden of Disease Study 2013, Global, regional, and national incidence, prevalence, and years lived with disability for 301 acute and chronic diseases and injuries in 188 countries, 1990-2013: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2013., in Lancet, vol. 386, n. 9995, 22 agosto 2015, pp. 743-800, DOI:10.1016/s0140-6736(15)60692-4, PMID 26063472.
  8. ^ (EN) DC Rees, TN Williams e MT Gladwin, Sickle-cell disease, in Lancet, vol. 376, n. 9757, 11 dicembre 2010, pp. 2018-31, DOI:10.1016/s0140-6736(10)61029-x, PMID 21131035.
  9. ^ (EN) Abdelaziz Y. Elzouki, Textbook of Clinical Pediatrics, 2ª ed., Berlino, Springer, 2012, p. 2950, ISBN 978-3-642-02201-2.
  10. ^ Collaborators GBD 2013 Mortality and Causes of Death, Global, regional, and national age-sex specific all-cause and cause-specific mortality for 240 causes of death, 1990-2013: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2013., in Lancet, vol. 385, 17 dicembre 2014, pp. 117-171, DOI:10.1016/S0140-6736(14)61682-2, PMC 4340604, PMID 25530442.
  11. ^ (EN) Todd L. Savitt e Morton F. Goldberg, Herrick's 1910 case report of sickle cell anemia. The rest of the story (PDF), in JAMA, vol. 261, n. 2, 13 gennaio 1989, pp. 266-71, DOI:10.1001/jama.261.2.266, PMID 2642320. URL consultato il 30 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2016).
  12. ^ a b (EN) Graham R. Serjeant, One hundred years of sickle cell disease, in British Journal of Haematology, vol. 151, n. 5, dicembre 2010, pp. 425-9, DOI:10.1111/j.1365-2141.2010.08419.x, PMID 20955412.

From Wikipedia, the free encyclopedia · View on Wikipedia

Developed by Nelliwinne