Anna di Danimarca | |
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Ritratto di Anna di Danimarca attribuito a Marcus Gheeraerts il Giovane | |
Regina consorte d'Inghilterra e d'Irlanda | |
In carica | 24 marzo 1603 – 2 marzo 1619 |
Incoronazione | 25 luglio 1603 |
Predecessore | Filippo II di Spagna |
Successore | Enrichetta Maria di Francia |
Regina consorte degli Scozzesi | |
In carica | 20 agosto 1589 – 2 marzo 1619 |
Incoronazione | 17 maggio 1590 |
Predecessore | James Hepburn |
Successore | Enrichetta Maria di Francia |
Trattamento | Maestà |
Nascita | Skanderborg, 12 dicembre 1574 |
Morte | Hampton Court, Londra, 2 marzo 1619 |
Luogo di sepoltura | Abbazia di Westminster, Londra |
Casa reale | Oldenburg per nascita Stuart per matrimonio |
Padre | Federico II di Danimarca |
Madre | Sofia di Meclemburgo-Güstrow |
Consorte di | Giacomo I d'Inghilterra |
Figli | Enrico Federico Elisabetta Margherita Carlo I Roberto Maria Sofia |
Anna di Danimarca (Skanderborg, 12 dicembre 1574 – Hampton Court, 2 marzo 1619) fu regina consorte di Scozia prima e poi anche di Inghilterra e Irlanda come moglie di Giacomo I d'Inghilterra e VI di Scozia.
Era figlia del re Federico II di Danimarca e Norvegia e di Sofia di Meclemburgo-Güstrow. Anna sposò Giacomo a quattordici anni e gli diede tre figli che sopravvissero all'infanzia, tra cui il futuro Carlo I d'Inghilterra. Mostrò di avere carattere e forza di volontà sufficienti per usare le dissidenze politiche in Scozia nei suoi conflitti personali con il marito in merito alla custodia del figlio Enrico Federico, principe di Galles. All'inizio parve che Anna e Giacomo si amassero, ma gradualmente il rapporto si deteriorò portandoli a vivere separati, anche se un certo grado di affetto e di mutuo rispetto sopravvisse[1].
In Inghilterra Anna preferì disinteressarsi alle lotte politiche e dedicarsi al patrocinio delle arti, costruendo una magnifica corte e arrivando ad ospitare uno dei salotti letterari più invidiati d'Europa[2]. Dal 1612 la salute di Anna cominciò a deperire ed ella si ritirò gradualmente dalla vita di corte. Nonostante sia stato riportato che fosse di fede protestante al momento della sua morte, vi sono delle prove che indicano che a un certo punto si sia convertita al Cattolicesimo[2].