Nel costante evolversi del pantheon egizio, Anubis assunse funzioni diverse in vari contesti. Adorato, durante la I dinastia egizia (ca. 3100 a.C. - 2890 a.C.), come protettore delle tombe, finì per assumere anche le funzioni di imbalsamatore e inventore della mummificazione. Durante il Medio Regno (ca. 2055 a.C. - 1650 a.C.) fu sostituito da Osiride come signore dell'aldilà[7]. Una delle sue mansioni principali era di accompagnare le anime dei defunti nell'oltretomba, per poi compiere la pesatura del cuore decisiva per l'ammissione delle anime nel regno dei morti[8]. Pur essendo una delle divinità egizie più antiche, rappresentate e menzionate, Anubi non aveva quasi alcun ruolo nei racconti mitologici dell'antico Egitto[9]. Era anche il dio protettore del XVII nomo dell'Alto Egitto, il cui capoluogo, Khasa, venne ribattezzato Cinopoli ("Città dei cani") in epoca ellenistica, per il culto che vi veniva celebrato[2]. Anubi aveva numerosi titoli che coglievano i vari aspetti della sua complessa natura:
"Colui che è nell'ut" (imynut, ut, o out, era il termine che designava le bende delle mummie)[10].
^Coulter, Charles Russell; Turner, Patricia (2000), Encyclopedia of Ancient Deities, Jefferson (NC) and London: McFarland, ISBN 0-7864-0317-9. p.58.
^abGuy Rachet, Dizionario della Civiltà egizia, Gremese Editore, Roma (1994). ISBN 88-7605-818-4. p.49.
^cur. Conder, Claude Reignier, (1894), The Tell Amarna Tablets (II ed.), London: Published for the Committee of the Palestine Exploration Fund by A.P. Watt. p.85.
^Hart, George (1986). A Dictionary of Egyptian Gods and Goddesses. London, England: Routledge & Kegan Paul Inc. ISBN 9780415059091. p.21.
^I defunti erano detti gliOccidentali perché le necropoli si trovavano solitamente sulla riva sinistra del Nilo.