L'apparecchio di punteria generale o APG era uno strumento ottico-meccanico utilizzato nei sistemi di puntamento delle navi da guerra dalla prima guerra mondiale alla seconda guerra mondiale quando fu affiancato e poi sostituito dai sistemi di puntamento radar.
Il tiro navale è particolarmente complesso poiché: 1) sia la nave che effettua il tiro, sia il bersaglio sono in movimento e 2) la stessa piattaforma di tiro rolla e beccheggia secondo il moto ondoso, facendo sì che istante per istante il piano di appoggio dei cannoni non è un piano orizzontale ma ha un angolo di prua e un angolo laterale rispetto al piano orizzontale. Per colpire il bersaglio è quindi necessario sia eseguire una stima del luogo in cui il bersaglio si troverà quando il proiettile giungerà a segno, sia tenere conto del disallineamento dei due piani. Tenuto conto delle distanze usuali del tiro navale che, all'epoca, potevano anche superare i 10 km, il calcolo delle soluzioni di tiro che tenesse conto di tutte le variabili non poteva ovviamente essere fatto "a vista" come nel caso del tiro diretto a distanza ravvicinata.
Mediante l'APG il puntatore in brandeggio seguiva il bersaglio con gli oculari posti nella parte ruotante, mentre il puntatore in sito teneva la mira sul bersaglio tramite un'altra coppia di oculari collegati un prisma mobile in modo da misurare lo sbandamento della nave e potevano così rilevare in continuo la sua direzione rispetto alla prua e l'angolo di sbandamento della nave legato al moto ondoso. In base a queste misurazioni l'APG forniva in continuo ai cannoni i valori degli angoli di brandeggio e di elevazione, corretti per le velocità relative della nave e del bersaglio e per lo sbandamento.[1]
Gli stessi dati erano inviati alla centrale di tiro che li integrava con gli altri dati provenienti dall'anemometro (che permetteva di correggere il tiro secondo la velocità e la direzione del vento), dai telemetri e stereotelemetri siti nella torretta telemetrica (che permettevano di conoscere la distanza del bersaglio) e dal gimetro (che misurava la variazione angolare del brandeggio nell'unità di tempo), dall'indicatore centrale e tavolo previsore. La centrale di tiro dava quindi la correzione totale da applicare all'alzo e al brandeggio per puntare correttamente i cannoni.
Solitamente l'APG era situato in posizione elevata, spesso integrato nelle torrette telemetriche, in modo da essere meno soggetto all'interferenza degli spruzzi provenienti dal mare e del fumo generato dai motori o dallo sparo dei cannoni.
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