L'architettura espressionista è stata un movimento architettonico attivo in Europa durante i primi decenni del XX secolo, strettamente connesso alla nascita ed allo sviluppo dell'arte espressionista nel settore delle arti visive e dello spettacolo che nacque e si sviluppò in Germania. L'architettura espressionista è considerata uno dei tre stili dominanti dell'architettura moderna del XX secolo, assieme al costruttivismo ed al razionalismo.
Il termine "architettura espressionista" descriveva inizialmente l'attività delle avanguardie artistiche tedesca, olandese, austriaca, cecoslovacca e danese dal 1910 al 1930. Successive ridefinizioni estesero il termine retrocedendolo al 1905 e lo ampliarono anche per comprendere il resto dell'Europa. Oggi il significato si è ampliato ulteriormente per riferirsi all'architettura di qualsiasi data o luogo che esibisca alcune delle qualità del movimento originale quali distorsione, frammentazione o comunicazione di emozioni forti o sovraeccitate[1].
Lo stile era caratterizzato dall'adozione pre-modernista di nuovi materiali, innovazione formale e volumetrie insolite, a volte ispirate a forme biomorfiche naturali, a volte dalle nuove possibilità tecniche offerte dalla produzione in serie di mattoni, acciaio e soprattutto vetro. Molti architetti espressionisti avevano combattuto nella prima guerra mondiale e le loro esperienze, combinate con i disordini politici e gli sconvolgimenti sociali che seguirono la rivoluzione tedesca del 1919, sfociarono in una visione utopica e in un progetto di tipo socialista con forti venature romantiche.[2] In un contesto in cui le condizioni economiche avevano ridotto già fortemente le commesse edilizie tra il 1914 e la metà degli anni '20,[3] molte delle più importanti opere espressioniste rimasero come progetti su carta, come l'Architettura alpina di Bruno Taut e i Formspiels di Hermann Finsterlin. Viceversa gli edifici espositivi effimeri furono numerosi e significativi durante questo periodo, così come la scenografia per il teatro e il cinema fornirono un ulteriore sbocco operativo all'immaginazione espressionista[4] permettendo entrate supplementari ai designer che cercavano di sfidare le convenzioni durante una fase economica recessiva.
Eventi importanti nell'architettura espressionista includono la mostra del Werkbund (1914) a Colonia, il completamento e la messa in scena teatrale del Großes Schauspielhaus a Berlino nel 1919 e le attività della Scuola di Amsterdam, mentre il suo più importante modello di riferimento è la Torre Einstein di Erich Mendelsohn a Potsdam. Nel 1925, la maggior parte dei principali architetti come Bruno Taut, Erich Mendelsohn, Walter Gropius, Mies van der Rohe e Hans Poelzig, insieme ad altri espressionisti nelle arti visive, si erano rivolti al movimento Neue Sachlichkeit (Nuova Oggettività), un movimento con un più approccio pratico e concreto che rifiutava l'intensa carica emotiva caratteristica dell'espressionismo. Alcuni, in particolare Hans Scharoun, hanno continuato a lavorare in un linguaggio espressionista.[6]
Nel 1933, dopo la presa del potere nazista in Germania, l'arte espressionista fu messa fuori legge in quanto ritenuta "degenerata".[6] Fino agli anni '70 gli studiosi[7] hanno comunemente minimizzato l'influenza degli espressionisti sul successivo stile internazionale, che invece è stata poi rivalutata.
L'architettura espressionista era individualista e per molti versi evitava il dogma estetico,[8] ma è ancora utile sviluppare alcuni criteri che la definiscano. Sebbene essa esprima grande varietà e differenziazione espressive, molti punti possono essere considerati ricorrenti e sono evidenti in misura più o meno maggiore in ciascuna delle opere:
I cambiamenti politici, economici e artistici hanno fornito un contesto per le prime manifestazioni dell'architettura espressionista; in particolare in Germania, dove le qualità utopiche dell'espressionismo trovarono forti risonanze con una comunità artistica politicamente orientata a sinistra, desiderosa di fornire risposte a una società in subbuglio durante e dopo gli eventi della prima guerra mondiale[13]. La perdita della guerra, la successiva rimozione del Kaiser Guglielmo II, le privazioni e l'ascesa della socialdemocrazia e l'ottimismo della Repubblica di Weimar crearono una riluttanza tra gli architetti ad utilizzare l'approccio progettuale in uso prima della guerra, fornendo l'impulso a cercare nuove soluzioni. Una parte influente della comunità artistica, compresi gli architetti, immaginò così una rivoluzione simile a quella avvenuta in Russia.
I movimenti artistici che hanno preceduto l'architettura espressionista e hanno continuato con qualche sovrapposizione sono stati il movimento delle Arts and Crafts e l'Art Nouveau, o in Germania lo Jugendstil. L'unità tra designer e artigiani era una delle principali preoccupazioni del movimento Arts and Crafts che si estese all'architettura espressionista. Il tema del naturalismo tipico dell'Art Nouveau, prevalente anche nel Romanticismo, continuò assumendo una visione maggiormente orientata verso la materialità delle forme fisiche anziché verso le sue manifestazioni organiche e floreali. Il naturalista Ernst Haeckel era conosciuto da Finsterlin[14] e condivideva la sua fonte di ispirazione in forme naturali.
I movimenti architettonici futurista e costruttivista e l'anti-artistico movimento dada nacquero e si svilupparono contemporaneamente all'espressionismo, spesso con caratteristiche simili. La rivista di Bruno Taut, Frülicht, includeva progetti costruttivisti, tra cui il monumento di Vladimir Tatlins Monument alla Terza internazionale.[15] Tuttavia, il futurismo e il costruttivismo enfatizzarono la loro attenzione verso il mondo meccanico[16] e urbano,[17] fatto che non avrebbe preso piede in Germania fino al movimento Neue Sachlichkeit. Erich Mendelsohn rappresenta tuttavia un'eccezione in quanto il suo lavoro confinava con il futurismo e il costruttivismo: energia dinamica ed esuberanza formale esiste infatti sia negli schizzi di Mendelsohn che nel futurista Antonio Sant'Elia.[18] Anche Il Merzbau dell'artista Dada Kurt Schwitters, con la sua forma spigolosa e astratta, aveva molte caratteristiche espressioniste.
L'influenza di individualisti come Frank Lloyd Wright e Antoni Gaudí ha anche fornito un contesto utile per l'architettura espressionista. I portfolio di Wright furono inclusi nelle lezioni di Erich Mendelsohn ed erano ben noti a quelli della sua cerchia.[19] Gaudí stesso del resto fu influenzato da ciò che stava accadendo a Berlino: a Barcellona non c'è stata una rottura brusca tra l'architettura dell'Art Nouveau e quella dell'inizio del XX secolo, durante il quale lo Jugendstil si era contrapposto al vecchio stile, e il suo lavoro contiene più Art Nouveau rispetto a quello, per esempio, di Bruno Taut. Il gruppo Der Ring sapeva di Gaudí, poiché era stato pubblicato in Germania, e Finsterlin stesso era in corrispondenza.[20] Charles Rennie Mackintosh dovrebbe essere menzionato anche nel contesto più ampio che circonda l'architettura espressionista. Il suo lavoro era conosciuto nel continente, poiché fu esposto alla mostra sulla Secessione di Vienna nel 1900. Difficili da classificare come rigorosamente Arts and Crafts o Art Nouveau, edifici come la Hill House e le sue sedie Ingram hanno una sfumatura espressionista.
Molti scrittori hanno contribuito all'ideologia dell'architettura espressionista. Fonti di filosofia importanti per gli architetti espressionisti sono state le opere di Friedrich Nietzsche, Søren Kierkegaard[21] e Henri Bergson[22]. Gli schizzi di Bruno Taut furono spesso annotati con citazioni di Nietzsche,[23] in particolare Così parlò Zarathustra, il cui protagonista incarnava le libertà care agli espressionisti: libertà di rifiutare il mondo borghese, libertà dalla storia e forza di spirito nell'isolamento individualista. Il rifugio di montagna di Zarathustra è stato un'ispirazione per l'architettura alpina di Taut.[24] Henry van de Velde ha disegnato un'illustrazione sul frontespizio dell'Ecce Homo di Nietzsche.[25] L'autore Franz Kafka nel suo The Metamorphosis, con il suo mutamento di forma trova corrispondenza con l'instabilità materiale manifestata dall'architettura espressionista.[26] Naturalisti come Charles Darwin ed Ernst Haeckel hanno contribuito all'ideologia della forma biomorfica di architetti come Herman Finsterlin. Il poeta Paul Scheerbart ha lavorato direttamente con Bruno Taut e la sua cerchia, contribuendo alla genesi di una architettura del vetro con idee basate sulla sua poesia.
La psicologia emergente di Sigmund Freud e Carl Jung è stata importante per l'espressionismo. L'esplorazione degli effetti psicologici della forma e dello spazio[27] è stata intrapresa dagli architetti nei loro edifici, progetti e film. Bruno Taut ha notato le possibilità psicologiche del design scenografico secondo cui «gli oggetti servono psicologicamente a rispecchiare le emozioni e i gesti degli attori». L'esplorazione dei sogni e dell'inconscio ha fornito materiale per le indagini formali di Hermann Finsterlin.
Nel corso del XVIII e XIX secolo si erano sviluppate filosofie estetiche, in particolare attraverso il lavoro di Kant e Schopenhauer e le nozioni del sublime. Si supponeva che l'esperienza del sublime implicasse una dimenticanza di sé in cui la paura personale è sostituita da un senso di benessere e sicurezza quando si confronta con un oggetto che mostra una potenza superiore. Alla fine del diciannovesimo secolo nacque la Kunstwissenschaft tedesca, o "scienza dell'arte", un movimento che analizzava le leggi dell'apprezzamento estetico con l'obbiettivo di arrivare a un approccio scientifico all'esperienza estetica. All'inizio del XX secolo il filosofo e teorico dell'estetica tedesco neo-kantiano Max Dessoir fondò lo Zeitschift für Ästhetik und allgemeine Kunstwissenschaft, pubblicando l'opera Ästhetik und allgemeine Kunstwissenschaft in cui formulò cinque forme estetiche primarie : il bello, il sublime, il tragico, il brutto e il comico. Iain Boyd Whyte scrive che mentre «i visionari espressionisti non tenevano copie di Kant sotto i loro tavoli da disegno. Nei primi decenni di questo secolo [- M -] si manifestò, tuttavia, un clima culturale che in sintonia con le preoccupazioni estetiche e la produzione artistica del romanticismo».[28]
Anche le teorie artistiche di Wassily Kandinsky, come Lo Spirituale nell'Arte e Punto, linea, superficie furono al centro del pensiero espressionista.[29]
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: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Pehnt, p.163
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: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Sharp, p.95
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: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Pehnt, p.167
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: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Sharp, p.18