Arena (tauromachia)

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Riproduzione della Maestranza. 1765
Plaza de Las Ventas, Madrid
Plaza de toros di Malaga, Spagna
La Praça de touros di Lisbona, l'arena di Campo Pequeno
Plaza México di Città del Messico

L'arena[1] per la tauromachia (in spagnolo plaza de toros, in portoghese praça de touros), conosciuta anche come circo taurino o piazza dei tori[2], ha origine nell'Europa antica. È una struttura architettonica dalla funzionalità simile all'arena classica sebbene di stile differente a seconda della maggiore o minore antichità della costruzione.

Principalmente è un anfiteatro chiuso dalla forma approssimativamente circolare con gradinate e servizi che circondano uno spazio centrale dove si realizza lo spettacolo taurino. In questo spazio si trova il ruedo o arena propriamente detta, che è un terreno di terra battuta preparato al fine di servire appropriatamente allo spettacolo ed è circondato da un ritiro dove si rifugiano i toreri e i loro subalterni chiamato vicolo. Il vicolo è separato dall'arena da una parete, generalmente di legno e di circa 140 centimetri di altezza, che possiede delle piccole entrate verso l'arena per facilitare l'ingresso in caso d'emergenza. Dispone di portoni per l'entrata e l'uscita dei partecipanti e dei tori, sebbene la quantità e disposizione di questi varia da recinto a recinto.

  1. ^ Nicola Zingarelli, Vocabolario della lingua italiana, 11ª ed., Bologna, Zanichelli, 1988.
  2. ^ piazza, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 18 novembre 2016.
    «piazza dei tori è stata detta (per calco dello spagn. plaza de toros) l’arena per la tauromachia»

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