L'Armenia Unita (nota anche come Grande Armenia) è un concetto irredentista ed etno-nazionalista armeno che si riferisce alle aree all'interno della patria tradizionale armena, ovvero l'altopiano armeno, che sono o sono state storicamente popolate per lo più da armeni. L'idea degli armeni di unificazione delle loro terre storiche è stata prevalente per tutto il XX secolo ed è stata sostenuta da individui, varie organizzazioni e istituzioni, inclusi i partiti nazionalisti come la Federazione Rivoluzionaria Armena (ARF o Dashnak), Patrimonio, l'ASALA e altri.
L'idea del Dashnak di "Armenia Unita" riguarda le rivendicazioni sull'Armenia occidentale (corrispondente alla Turchia orientale), il Nagorno-Karabakh (Artsakh), l'exclave azera senza sbocco sul mare di Nakhichevan e la regione georgiana di Javakheti (Javakhk). Il Nagorno-Karabakh e il Javakheti sono abitati prevalentemente da armeni. L'Armenia occidentale e il Nakhichevan avevano significative popolazioni armene all'inizio del XX secolo. La popolazione armena dell'Armenia occidentale fu quasi completamente sterminata durante il genocidio armeno del 1915, quando la millenaria presenza armena in questa regione in gran parte terminò e il patrimonio culturale armeno fu principalmente distrutto dal governo ottomano.[1][2] Nel 1919, il governo della Prima Repubblica di Armenia, dominato dall'ARF, dichiarò l'unificazione formale delle terre armene. L'ARF basò le sue rivendicazioni sull'Armenia occidentale, oggi controllata dalla Turchia, attraverso il Trattato di Sèvres del 1920, che a tutti gli effetti fu negato dagli eventi storici successivi. Queste rivendicazioni territoriali sono spesso viste come l'obiettivo finale del riconoscimento del genocidio armeno e come parte delle riparazioni del genocidio armeno.[3][4]
Il movimento irredentista armeno più recente, il Movimento Karabakh sviluppatosi dal 1988, ha cercato di unificare il Nagorno-Karabakh con l'allora Armenia sovietica. Come risultato della successiva guerra con l'Azerbaigian, le forze armene stabilirono un controllo effettivo sulla maggior parte del Nagorno-Karabakh e dei distretti circostanti, riuscendo così nell'unificazione de facto dell'Armenia e del Karabakh.[5] Alcuni nazionalisti armeni considerano il Nagorno-Karabakh "la prima tappa di un'Armenia unita".[6]