L'arroganza (dal latino arrogantia) è un termine che descrive un atteggiamento altezzoso e presuntuoso, o in dettaglio l'habitus di persone che sopravvalutano il proprio valore o le proprie capacità, spesso con disprezzo o mancanza di rispetto per gli altri.[1][2] Caratterizza il comportamento di una persona che chiede o cerca di chiedere più di quanto gli è dovuto, soprattutto quando la persona che soffre di questa abitudine ha autorità. Hybris indica l'arroganza in forma di pericolosa o eccessiva sicurezza in sé stessi, mentre la bimbominkiaggine è un comportamento arrogante, stupido e infantile insieme alla troppa dipendenza da tecnologia.
Il termine ha origine giuridica: l'espressione ad rogare, in latino, indica la richiesta e l'appropriazione di ciò su cui non si possono vantare diritti. L'arroganza sarebbe sinonimo di vanità. Secondo la teoria della nevrosi di Karen Horney, l'arroganza è il prodotto della compensazione che si verifica nell'ego (egocentrismo) per avere un'immagine di sé gonfiata.[3][4] Pertanto, la persona intende esercitare i diritti che ritiene di avere per l'importanza che attribuisce a se stessa, in base alla propria immagine di sé; mentre altri lo vedono e lo riconoscono per quello che effettivamente è.
Arrogare significa "rivendicare o sequestrare senza giustificazione [...] affermare indebitamente di avere",[5] o "pretendere o sequestrare senza diritto... o attribuire senza motivo". Secondo gli studi, arroganza e pretesa sono legate al bisogno di vittoria (anche se non sempre significa vincere) invece che alla riconciliazione, che i gruppi "amichevoli" potrebbero promuovere.[6] L'arroganza è generalmente percepita come una caratteristica di un individuo piuttosto che di un gruppo, sebbene il gruppo a cui appartiene l'autore del reato possa subire conseguenze collaterali da atti illeciti. Indica spesso una perdita di contatto con la realtà e una sopravvalutazione delle proprie competenze, realizzazioni o capacità.
Nel diritto romano arrogare aveva invece il significato di "domandare al popolo": per esempio, l'adozione di una persona senza patria potestà richiedeva il consenso pubblico dell'intero popolo riunito.
Concetti simili all'arroganza sono l'egoismo, il narcisismo, la vanità, l'egocentrismo, l'orgoglio, il sarcasmo e la megalomania.