L'Ars magna (La grande arte) era un metodo inventato da Raimondo Lullo (1235-1315), teologo, filosofo e missionario catalano, da lui descritto nella sua opera Ars compendiosa inveniendi veritatem seu ars magna et maior (1274), tramite il quale, servendosi anche di schemi e figure, si potessero collegare concetti fondamentali, in una sorta di logica meccanica, in modo da ottenere verità in ogni campo del sapere.
Questa tecnica poteva anche essere usata come una forma di mnemotecnica, in quanto facilitava la memorizzazione delle nozioni di base, ma lo scopo ultimo era quello di «arrivare a una enciclopedia totale, a un sapere universale... Cioè a una "clavis" universale, cioè una "chiave" universale, che mi permetta di accedere a qualunque sapere nella sua totalità.»[2]
L'ars magna voleva essere anche un trattato di retorica, scienza dell'invenzione e logica per un corretto uso della ragione, conseguibile anche attraverso vere e proprie macchine inferenziali combinatorie che Lullo costruì materialmente.
Nella Spagna del XIII secolo, dove convivevano cultura musulmana, cristiana ed ebraica, Lullo ricercava una modalità logico-dialettica per portare al cristianesimo gli islamici e gli ebrei. Le sue numerose opere scritte in arabo[3] avevano lo scopo di convincere tramite rigide argomentazioni logiche arabi ed ebrei della superiorità della religione cristiana dimostrando loro la verità del dogma trinitario, il maggior ostacolo alla conversione dei miscredenti.