Arte vichinga, nota anche comunemente come arte norrena, è un termine ampiamente accettato usato per indicare l'arte dei Norreni prodotta sia nella natia Scandinavia sia nei loro insediamenti nelle isole britanniche e in Islanda, durante la c.d. "Epoca vichinga" (VIII-XI secolo). L'arte vichinga ha molti elementi stilistici in comune con l'Arte celtica e l'Arte barbarica ed ha successivamente influenzato l'Arte romanica e, in generale, l'arte dell'Europa orientale, condividendo molte influenze con ciascuna di queste tradizioni.[1]
L'attuale conoscenza dell'arte vichinga si basa su reperti di materiali durevoli (metallo e pietra), più raramente, seppur con rimarchevoli eccezioni, di materiali deperibili quali legno, osso, avorio di tricheco e tessuti. La documentazione artistica pervenutaci è significativamente incompleta e gli scavi archeologici in corso, tanto quanto i ritrovamenti opportunistici, stanno contribuendo a migliorare la situazione.
L'arte vichinga è solitamente divisa in una sequenza di stili approssimativamente cronologici, sebbene al di fuori della Scandinavia le influenze locali, fondamentalmente Celtiche e Anglo-Sassoni, siano spesso forti e lo sviluppo degli stili può risultare meno chiaro. Ciò premesso, il corpus artistico (ed archeologico) norreno viene normalmente trattato secondo un modello tripartito: periodo proto-vichingo (750/775-875), medio-vichingo (ca. 875-975) e tardo-vichingo (975-1100/1125).[2]