Arthur Mitchell Sackler (New York, 22 agosto 1913 – New York, 26 maggio 1987) è stato uno psichiatra e collezionista d'arte statunitense.[1][2]
È stato il maggiore dei tre patriarchi, insieme ai fratelli minori Mortimer e Raymond, della controversa famiglia Sackler, attiva nell'industria farmaceutica.
Durante la sua vita accumulò la più grande collezione privata d'arte cinese al mondo, che donò allo Smithsonian di Washington, e fornì i fondi necessari per costruire numerose gallerie d'arte e scuole di medicina in tutto il mondo. Il suo patrimonio venne stimato in circa 140 milioni di dollari.[3]
Dalla morte, la sua reputazione è stata offuscata a causa del ruolo centrale dell'azienda farmaceutica di famiglia, la Purdue Pharma, nella crisi degli oppioidi negli Stati Uniti. Come conseguenza, molti dei musei e delle gallerie d'arte che ricevettero donazioni da parte sua o dei suoi famigliari, hanno preso progressivamente le distanze, tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York City che, il 9 dicembre 2021, ha ufficialmente rimosso il nome della famiglia Sackler da alcune sue gallerie.[4]
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