Ascesa al monte Ventoso

Ritratto di Francesco Petrarca

A Dionigi da San Sepolcro dell'ordine di Sant'Agostino e professore della Sacra Pagina. Sui propri affanni., comunemente nota come Ascesa al monte Ventoso, è una lettera scritta da Francesco Petrarca in latino, raccolta nelle Familiares (IV, 1). Narra l'ascesa del mont Ventoux compiuta dal poeta e dal fratello Gherardo tra il 24 e il 26 aprile 1336. Per quanto rechi in calce l'indicazione «Malaucena, 26 aprile 1336», insigni studiosi, quali Giuseppe Billanovich e Hans Baron, hanno dimostrato come la composizione (o almeno una possibile rielaborazione) sia da posticipare al 1352 o al 1353.[1]

Il documento è indirizzato all'amico Dionigi di Borgo San Sepolcro, frate agostiniano e teologo che aveva regalato al Petrarca una copia delle Confessioni di Sant'Agostino, opera che influenzò molto il poeta e che nella lettera viene citata quando Francesco, giunto in vetta, ne legge un passaggio.

Numerose frasi nel testo di Petrarca prendono spunto dall'opera di Virgilio, autore molto amato dal poeta.

  1. ^ Rispettivamente in G. Billanovich, Petrarca letterato. Lo scrittoio del Petrarca, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1947 e H. Baron, The Evolution of Petrarch's Thought, in From Petrarch to Leonardo Bruni. Studies in Humanistic and Political Literature, Chicago, 1968

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