L'ascetismo è uno stile di vita caratterizzato dall'astinenza dai piaceri sensuali, spesso allo scopo di perseguire obiettivi spirituali. L'ascetismo non è stato un tema dominante all'interno dell'ebraismo, ma hanno fatto parte della spiritualità ebraica tradizioni ascetiche tanto minori quanto significative.[1]
Molte fonti ebraiche descrivono il mondo fisico come essenzialmente buono; il corpo umano come servitore dello spirito, e quindi non corrotto; l'essere umano dotato di dignità in quanto creato a immagine di Dio; e piaceri fisici come concessi da Dio e quindi da godere con gratitudine verso il donatore divino. Colui che rifiuta di partecipare al mondo materiale è stato persino descritto come un peccatore.
Allo stesso tempo, altre fonti raccomandano e addirittura richiedono agli ebrei di evitare un comportamento intemperante e stravagante, considerato l'anticamera a tratti caratteriali indesirabili e talvolta al peccato vero e proprio. Così agli ebrei veniva raccomandato di moderare il consumo di cibo e bevande e la propria condotta sessuale; a "santificare" il loro consumo materiale intendendo che il loro scopo ultimo fosse consentire il servizio di Dio piuttosto che il piacere egoistico; e, nel caso, creare ulteriori "paletti" attorno alla legge evitando attività specifiche che sembrano condurre al peccato. Nel complesso, l'ebraismo raccomanda la moderazione piuttosto che l'astinenza totale, un equilibrio forse meglio rappresentato dalla "via di mezzo d'oro" di Maimonide tra il lusso sensuale e la torturata privazione di sé.
Inoltre, molte fonti suggeriscono che i membri dell'élite spirituale beneficerebbero da un maggiore livello di ascetismo rispetto alle masse, comprese pratiche come il digiuno e l'astinenza sessuale, al fine di consentire loro di concentrarsi sullo studio della Torah o sulla contemplazione mistica. Sebbene tale comportamento fosse generalmente la scelta di individui devoti, in alcuni casi divenne il fulcro di diffusi movimenti comunitari, in particolare gli ashkenaziti chassidei e la cabala lurianica.