Assassinio degli attivisti per i diritti civili del Mississippi | |
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Le tre vittime. Dall'alto: James Earl Chaney, Andrew Goodman, Michael Schwerner. | |
Tipo | Agguato con armi da fuoco |
Data | notte tra il 21 e 22 giugno 1964 |
Luogo | Contea di Neshoba (Mississippi) |
Stato | Stati Uniti |
Obiettivo | Attivisti del Movimento per i diritti civili |
Responsabili | Ku Klux Klan |
Motivazione | Omicidio a sfondo razzista |
Conseguenze | |
Morti | 3 |
L'assassinio degli attivisti per i diritti civili del Mississippi fu l'evento accaduto nella notte tra il 21 ed il 22 giugno 1964, quando tre attivisti del movimento per i diritti civili degli afroamericani (African-American Civil Rights Movement), James Earl Chaney, Andrew Goodman e Michael Schwerner, vennero uccisi a colpi di pistola da un gruppo di membri dei "cavalieri bianchi" del Ku Klux Klan, con la complicità dello sceriffo della contea. Il fatto avvenne nella contea di Neshoba, in Mississippi, dove i tre giovani, nel quadro della campagna Freedom Summer, si erano recati allo scopo di convincere i membri della comunità afroamericana ad iscriversi ai registri elettorali.
L'evento suscitò enorme indignazione negli Stati Uniti e condusse ad un'inchiesta da parte dell'FBI, che prese il nome di Mississippi Burning (MIBURN), ed i corpi dei tre giovani furono ritrovati 44 giorni dopo la sparizione, sepolti in un terrapieno nei pressi del luogo dell'omicidio. Il Governo dello Stato rifiutò di proseguire l'inchiesta, ma il Governo federale riuscì ad incriminare 18 persone, ottenendo tuttavia solo la condanna di 7 di esse per reati minori.
La morte dei tre giovani attivisti contribuì nel 1964 all'approvazione del Civil Rights Act e del Voting Rights Act l'anno successivo.