Assedio di Caffa | |||
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Data | 1346 | ||
Luogo | Caffa | ||
Esito | • Vittoria tattica genovese • Vittoria strategica mongola | ||
Modifiche territoriali | I genovesi respingono l'assedio nemico, ma sono costretti ad abbandonare Caffa a causa della successiva epidemia di peste | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
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Effettivi | |||
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Perdite | |||
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L'assedio di Caffa è stato l'assedio della colonia genovese di Caffa da parte dell'esercito mongolo dell'Orda d'Oro di Ganī Bek avvenuto nel XIV secolo. La città di Caffa (l'odierna Feodosia) allora faceva parte della Gazaria, un insieme di sette porti situati in Crimea e appartenenti all'impero marittimo della Repubblica di Genova.
Dopo due anni di assedio, gli eserciti mongoli furono costretti a ritirarsi dopo essere stati decimati dalla peste, che contagiò anche i genovesi dopo che Ganī Bek decise di gettare cadaveri appestati oltre le mura della città. A seguito di questo atto di guerra batteriologica, l'epidemia si diffuse rapidamente a Caffa e costrinse anche i genovesi ad abbandonare la città dopo che i Mongoli tolsero l'assedio.
La dispersione dei mercanti italiani nel Mediterraneo, che trasportavano topi infestati da pulci, è la causa della seconda pandemia di peste in Europa.