Assedio di Eretria parte della prima guerra persiana | |||
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Collocazione di Eretria | |||
Data | 490 a.C. | ||
Luogo | Eretria, Eubea | ||
Esito | Vittoria persiana | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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L'assedio di Eretria, che si svolse nel 490 a.C. nel contesto della prima guerra persiana, vide contrapposti gli abitanti di Eretria, polis greca dell'isola di Eubea, e l'impero persiano, il cui esercito, di grandissime dimensioni, era guidato dai generali Artaferne, Dati e dall'ex tiranno d'Atene Ippia.
La prima guerra persiana aveva le sue origini nella rivolta ionia, durante la quale gli Eretriesi e gli Ateniesi avevano appoggiato coll'invio di 25 navi le città della Ionia che avevano tentato di ribellarsi al dominio persiano. Le forze combinate ateniesi ed eretriesi ebbero successo nel catturare la città di Sardi, ma subirono gravi perdite durante la ritirata a marce forzate. In risposta a questo intervento, l'imperatore achemenide Dario I aveva giurato che si sarebbe vendicato sui suoi nemici, Atene ed Eretria.
Dopo il fallimento definitivo della rivolta ionia con la battaglia di Lade e la presa di Mileto, Dario cominciò a pianificare come avrebbe potuto fare per soggiogare la Grecia. Dopo un primo fallimento risalente al 492 a.C., mandò contro le Cicladi, che furono sottomesse, un contingente navale comandato dai succitati generali, che si sarebbe poi diretto con intenzioni punitive verso Atene ed Eretria. Giunti all'Eubea verso la metà dell'estate dopo la vittoriosa campagna attraverso l'Egeo, i Persiani misero sotto assedio la città di Eretria. L'assedio durò sei giorni e si concluse quando una quinta colonna formata da individui appartenenti alla nobiltà tradì la città consegnandola ai Persiani. La città fu razziata e la popolazione ridotta in schiavitù in conformità con quanto comandato dall'imperatore. I prigionieri eretriesi vennero poi condotti in Persia e inviati come coloni nella regione dei Kissi.
Dopo l'assedio di Eretria, il contingente navigò verso Atene, approdando nella baia di Maratona e trovandosi a fronteggiare l'esercito ateniese, col quale avrebbe poi ingaggiato, perdendola e ponendo fine alla spedizione, la celebre battaglia di Maratona.