L'assedio di Modugno del 1799 rientra nel contesto della reazione sanfedista che si verificò nel Regno di Napoli dopo la proclamazione della Repubblica Partenopea che era di ispirazione francese e giacobina. Le milizie sanfediste (Esercito della Santa Fede organizzato dal card. Ruffo di Calabria) erano costituite principalmente da popolani che difendevano la figura del re, e il precedente ordine politico e sociale dai cambiamenti rivoluzionari introdotti dai francesi. Tra le prime città pugliesi ad essere attaccate da queste milizie popolari ci fu Modugno, poiché la città aveva aderito alla Repubblica Napoletana sotto la pressione del Comitato di Bari. Le file sanfediste erano formate da 14.000 persone, tra cui anche donne e ragazzini. Al combattimento parteciparono effettivamente circa 4.000 persone, di cui solo 500 erano armate di fucile. La difesa modugnese, che poteva contare su soli 120 uomini dislocati sulle terrazze delle case, durò dalle ore sei di mattina alle ore sedici, quando i Sanfedisti desistettero senza riuscire a provocare danni. Nella giornata di quella resistenza, già di per sé eccezionale, si ricorda anche un altro fatto straordinario: i Sanfedisti videro sul tetto di un'abitazione una donna con in mano un fazzoletto, che venne identificata nella Madonna Addolorata, apparsa in sostegno dei difensori e, per questo si allontanarono.