Assedio di Siracusa parte guerre greco-puniche | |||
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Incisione su Syrakousai | |||
Data | 311-309 a.C. | ||
Luogo | Siracusa | ||
Esito | Vittoria dei siracusani | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
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Effettivi | |||
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Perdite | |||
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L'assedio di Siracusa dal 311 al 309 a.C. vide contrapposti i cartaginesi e siracusani che cercavano di difendere la propria polis. L'assedio di Siracusa seguì alla battaglia del monte Ecnomo del 310 a.C.; in questa battaglia i cartaginesi sotto il comando di Amilcare, figlio di Gisgo, sconfissero il tiranno di Siracusa Agatocle. Agatocle dovette ritirarsi a Siracusa perdendo anche il controllo delle altre polis di Sicilia, che passarono dalla parte cartaginese.
Quando Amilcare assediò Siracusa e bloccò il suo porto, Agatocle non si confrontò con lui in campo. Invece, scelse l'audace e alquanto pericolosa scelta di invadere la Libia[1], la madrepatria dei cartaginesi. Egli riuscì a fuggire dall'assedio navale e ad avere alcuni successi nella sua spedizione in Libia. Amilcare dovette inviare una parte del suo esercito indietro a Cartagine per dar man forte alla Libia. Nel 310 a.C. un primo assalto alle mura di Siracusa fallì.
Nel 309 a.C. Amilcare attaccò nuovamente coperto dalla notte per avere con sé l'elemento sorpresa. Il suo anticipo creò scompiglio sulle mura e i cartaginesi furono a loro volta sorpresi dal contrattacco dei siracusani. Anche pensando che i cartaginesi erano in netta superiorità numerica rispetto ai siracusani, l'elemento sorpresa, il buio della notte e il luogo fecero scappare l'esercito cartaginese. Amilcare fu catturato e ucciso dai siracusani. L'assedio navale cessò nel 307 a.C. dallo stesso Agatocle, quando era temporaneamente ritornato a Siracusa.