Attilio Di Napoli | |
---|---|
Ministro dell'agricoltura, dell'industria e del commercio del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 22 aprile 1944 – 8 giugno 1944 |
Monarca | Vittorio Emanuele III di Savoia |
Capo del governo | Pietro Badoglio |
Predecessore | Epicarmo Corbino |
Successore | Giovanni Gronchi |
Legislatura | Periodo costituzionale transitorio |
Deputato del Regno d'Italia | |
Legislatura | XXVI |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Socialista Italiano |
Titolo di studio | Laurea in Giurisprudenza |
Professione | avvocato |
Attilio Di Napoli (Melfi, 4 giugno 1883 – Melfi, 2 dicembre 1953) è stato un avvocato e politico italiano, attivo nell'area del Vulture-Melfese.
È stato per anni il più influente dirigente del movimento socialista lucano, partecipando anche al 2º Governo Badoglio in qualità di ministro d'Industria e Commercio e rimase in carica sino alla Liberazione di Roma. Il prefetto di Potenza in data 24 maggio 1914, in una sua nota riservata, definì l'avv. Attilio Di Napoli di Melfi:
«"… elemento assai turbolento che ha acquistato un pericoloso ascendente sulle masse"»
Infatti la borghesia e gli agrari della Basilicata, più volte ebbero ad invitare il prefetto ad arrestare i capilega e i dirigenti socialisti nell'intento di stroncare il movimento contadino in intere zone.
Nel corso del 1911 e del 1912 i socialisti condussero in tutta la Basilicata, un'attiva agitazione contro la guerra, con comizi e cortei. Fra i più attivi dirigenti figuravano: Di Mase di Irsina, Reale e Pignatari nel potentino e Attilio Di Napoli nel melfese. In queste agitazioni i temi principali furono contro la guerra e per il disarmo, contro il caroviveri e per il suffragio universale. Il primo maggio 1912 si ebbero incidenti in tutta la regione, in particolare a Potenza, a Tolve e a Melfi, dove si verificarono scontri fra nazionalisti e socialisti. Con l'intervento delle autorità di polizia, vennero sciolti i cortei, sequestrate le bandiere socialiste ed arrestati alcuni manifestanti.