Augusto Del Noce | |
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Senatore della Repubblica Italiana | |
Legislatura | IX (dal 15 febbraio 1984) |
Gruppo parlamentare | Democratico Cristiano |
Coalizione | Pentapartito |
Circoscrizione | Lazio |
Collegio | Roma VI |
Incarichi parlamentari | |
Membro della VII Commissione permanente (Istruzione pubblica) | |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Democrazia Cristiana |
Titolo di studio | laurea in lettere e filosofia |
Professione | Professore di filosofia |
Augusto Del Noce (Pistoia, 11 agosto 1910 – Roma, 30 dicembre 1989) è stato un politologo, filosofo e politico italiano. È stato titolare della cattedra di "Storia delle dottrine politiche" all'Università La Sapienza di Roma.
Studioso del razionalismo cartesiano e del pensiero moderno (Hegel, Marx), analizzò le radici filosofiche e teologiche della crisi della modernità, che attribuiva a contraddizioni interne all'immanentismo da lui ricostruite con cura, partendo da una prospettiva filosofica cristiana anche critica, continuamente in dialogo con l'intellettualismo laico.[1]
«Certo i cattolici hanno un vizio maledetto: pensare alla forza della modernità e ignorare come questa modernità, nei limiti in cui pensa di voler negare la trascendenza religiosa, attraversi oggi la sua massima crisi, riconosciuta anche da certi scrittori laici.»
Argomentò l'incompatibilità di marxismo, umanesimo, ed altri sistemi di pensiero che propugnavano la liberazione secolare dell'uomo, con la dottrina cristiana.[2] Sostenne tenacemente, per tali motivi, l'impossibilità del dialogo tra cattolici e comunisti e previde il "suicidio della rivoluzione" (1978). Studioso del fascismo, sostenne che tale ideologia fosse peraltro in continuità con il comunismo e fosse anch'esso un momento della secolarizzazione della modernità. Sostenne, inoltre, l'esistenza di molti punti di contatto tra il fascismo e il pensiero dei sessantottini.
Filosofo della politica, preconizzò la crisi del socialismo reale, mentre esso viveva la sua massima espansione a livello mondiale. Argomentò che tale sistema, da una parte applicava coerentemente la filosofia di Marx, ma dall'altra negava le premesse del marxismo: ciò in quanto - mostrava Del Noce - lo stesso sistema di Marx si basava sulla contraddizione tra dialettica e materialismo storico. Ribadiva infine la necessità dei valori di verità e di moralità.
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