Aureliano in Palmira

Aureliano in Palmira
Padiglione Romano, bozzetto per Aureliano in Palmira (1820).
Archivio Storico Ricordi
Lingua originaleitaliano
Genereopera seria
MusicaGioachino Rossini
LibrettoFelice Romani
(libretto online)
Fonti letterarieZenobia in Palmira (1789) di Gaetano Sertor
Attidue
Epoca di composizioneottobre-dicembre 1813
Prima rappr.26 dicembre 1813
TeatroTeatro alla Scala, Milano
Personaggi
  • Aureliano, imperatore di Roma (tenore)
  • Zenobia, regina di Palmira (soprano), amante di
  • Arsace, principe di Persia (contralto castrato)
  • Publia, figlia di Valeriano, amante segreta di Arsace (mezzosoprano)
  • Oraspe, generale de' Palmireni, (tenore)
  • Licinio, tribuno (basso)
  • Gran Sacerdote d'Iside (basso)
  • Sacerdoti, Donzelle palmirene
  • Coro di Guerrieri (palmireni, persiani, romani), Pastori, Pastorelle, Soldati (romani, palmireni, persiani)
Autografoperduto

Aureliano in Palmira è un'opera in 2 atti di Gioachino Rossini.

Il libretto di Felice Romani trae spunto da Zenobia in Palmira, il libretto di Gaetano Sertor musicato da Pasquale Anfossi (Venezia, 1789) e da Giovanni Paisiello (Napoli, 1790).

L'opera fu rappresentata la prima volta in occasione dell'apertura della stagione di Carnevale del Teatro alla Scala di Milano il 26 dicembre 1813, senza riscuotere successo, ma senza neanche fare fiasco, come dimostrano le 14 repliche che seguirono. Probabilmente il mancato successo fu in parte dovuto ai cantanti (il famoso castrato Giovanni Battista Velluti, per cui Rossini aveva scritto il ruolo di Arsace, non fu all'altezza della sua fama), poiché Rossini credette alla validità della musica, che recuperò per l'Elisabetta, regina d'Inghilterra che invece, grazie alla migliore drammaturgia e l'ottima compagnia di canto, riscosse un enorme successo. In particolare la sinfonia dell'opera, dopo essere passata per l'Elisabetta approdò al Barbiere, diventando uno dei brani più celebri del pesarese (così come il coro d'apertura Sposa del grande Osiride fu reimpiegato per la serenata del Conte d'Almaviva Ecco ridente in cielo).
L'opera ebbe circolazione fino agli anni trenta dell'800 (grazie a Velluti che riprese più volte il ruolo di Arsace) per poi cadere nell'oblio. Grazie all'edizione curata dal maestro Giacomo Zani, si ebbe la rappresentazione in tempi moderni nel 1980 a Genova, con Luciana Serra nei panni di Zenobia, affiancata da Helga Müller-Molinari nel ruolo di Arsace e Paolo Barbacini quale Aureliano. Successive rappresentazioni si ebbero nel 1991 a Lucca (con Denia Mazzola e Luciana d'Intino), nel 1996 a Bad Wildbad, nel 2011 a Martina Franca e al Rossini Opera Festival del 2014.


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