Autolesionismo | |
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Cicatrici sull'avambraccio a seguito di un episodio di autolesionismo | |
Specialità | psichiatria e psicologia clinica |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-10 | X84 |
MeSH | D016728 |
L'autolesionismo, o auto-danno intenzionale, è un atto che implica il procurare, consciamente o meno, danni rivolti alla propria persona, sia in senso fisico sia in senso astratto. Il termine "autolesionismo" deriva dal pronome greco αὐτός, che ha valore enfatico o riflessivo, e dal verbo latino laedo (danneggiare), letteralmente "danneggiare se stessi". L'atto più comune con cui si presenta l'autolesionismo è il taglio superficiale alla pelle ma esso comprende anche il bruciarsi, infliggersi graffi, colpire una o più parti del corpo, mordersi, tirarsi i capelli e l'ingestione di sostanze tossiche od oggetti.[1][2][3][4] Di solito i comportamenti associati all'abuso di sostanze e disturbi alimentari non sono considerati veri e propri atti di autolesionismo poiché il danno ai tessuti che ne risulta è collaterale e non volontario.[5] Tuttavia possono esserci dei comportamenti non direttamente collegati con l'autolesionismo, ma che risultano tali poiché hanno l'intenzione di causare danni diretti ai tessuti.
Il suicidio spesso non è il fine dell'autolesionismo, ma il rapporto tra suicidio e autolesionismo è piuttosto complesso poiché, talvolta, un comportamento autolesionista può essere pericoloso per la vita.[6] Vi è comunque un aumento del rischio di suicidio negli individui che praticano l'autolesionismo; infatti se ne trovano segni evidenti nel 40-60% dei suicidi.[7] Bisogna però tenere presente che collegare l'autolesionista con un potenziale suicida è nella maggior parte dei casi inesatto.[8][9]
Durante l'infanzia l'autolesionismo è piuttosto raro anche se dal 1980 i casi sono aumentati.[10] Esso è anche indicato dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-IV-TR) come un sintomo del disturbo di personalità borderline. Inoltre esso si manifesta anche in soggetti che soffrono di depressione, disturbi d'ansia, abuso di sostanze, disturbo post traumatico da stress, schizofrenia e disturbi alimentari. L'autolesionismo è più comune durante l'adolescenza o la tarda adolescenza; di solito appare tra i 12 e 24 anni.[11][12] Ma esso si può verificare a qualunque età,[13] anche in soggetti anziani;[14] in questo caso però l'autolesionismo è molto più pericoloso. Il fenomeno non riguarda solo gli esseri umani ma anche animali come uccelli e scimmie.[15][16]
Negli adolescenti di età compresa tra i 12 e i 16 anni si riscontrano spesso forme di autolesionismo, solitamente praticato con tagli o bruciature sulle braccia, le cui cicatrici vengono coperte con bracciali o bandane.
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