Bardotto | |
---|---|
Dati generali | |
Padre | Equus ferus caballus |
Madre | Equus africanus asinus |
Presente in natura | No |
Longevità | 30-50 anni |
Impieghi | animale da soma |
Riproduzione | |
Fecondità | esemplari femmina occasionalmente fertili |
Il bardotto (Equus burdo) è un ibrido di equino generato dall'incrocio di un maschio di cavallo con una femmina di asino domestico. Esso è l'incrocio reciproco del mulo, il quale è generato dall'accoppiamento di una femmina di cavallo con un maschio di asino.
Rispetto a quest'ultimo, il bardotto presenta una maggiore somiglianza con il cavallo e ha una criniera più folta. Presenta orecchie piccole e il suo verso è un nitrito analogo a quello del cavallo, a differenza del raglio asinino del mulo.
Per le difficoltà di accoppiamento, il bardotto è il tipo di incrocio più difficile da ottenere. Le femmine nate da tale incrocio possono essere occasionalmente fertili, mentre i maschi sono generalmente sterili. Il bardotto aveva un tempo maggior importanza economica; al giorno d'oggi i bardotti sono allevati raramente e quasi esclusivamente per la qualità della carne. Una zona tipica di produzione è la Sicilia.
Le norme di allevamento non differiscono particolarmente da quelle del mulo. L'animale era conosciuto già in Mesopotamia, come animale da traino; fino ad alcuni decenni fa era allevato principalmente in Sicilia, Spagna e Portogallo.
Un tempo il bardotto era utilizzato come animale da soma e da traino; nel corso del Novecento è stato impiegato dai ranghi militari per il trasporto pesante, soprattutto armi, munizioni e vettovagliamento. Anche se fisicamente capace di svolgere gli stessi lavori del mulo, il bardotto è meno interessante economicamente dato che è difficile da allevare a causa del basso tasso di fecondità dell'incrocio cavallo-asina e della diffusa opinione che sia meno robusto del mulo[1].
<ref>
: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Trujillo