Baššār Ḥāfiẓ `Alī al-Asad بشار حافظ علي الأسد | |
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Baššār al-Asad nel 2024 | |
Presidente della Siria | |
Durata mandato | 17 luglio 2000 – 8 dicembre 2024 |
Vice presidente | ʿAbd al-Ḥalīm Khaddām Zuhayr Masharqa Faruq al-Shara' Najah al-Attar |
Capo del governo | Muhammad Mustafa Mero Muhammad Naji al-Otari Adel Safar Riyad Farid Hijab Omar Ibrahim Ghalawanji Wael Nader al-Halqi Imad Khamis Hussein Arnous Mohammad Ghazi al-Jalali |
Predecessore | ʿAbd al-Ḥalīm Khaddām (ad interim) |
Successore | carica vacante (de iure), Ahmad al-Shara' (de facto, ad interim) |
Segretario generale del Comando centrale del Partito Ba'th | |
Durata mandato | 24 giugno 2000 – 8 dicembre 2024 |
Predecessore | Hafiz al-Assad |
Successore | Ibrahim al-Hadid (ad interim) |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Baʿth |
Titolo di studio | Laurea in medicina |
Università | Università di Damasco |
Professione | politico, militare, medico |
Firma |
Baššār Ḥāfiẓ ʿAlī al-Asad | |
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Nascita | Damasco, 11 settembre 1965 |
Dati militari | |
Paese servito | Siria |
Forza armata | Forze armate arabe siriane |
Corpo | Guardia repubblicana siriana (prima del 2000) |
Specialità | Sanità militare |
Anni di servizio | 1988 - 2024 |
Grado | Mushīr |
Guerre | Guerra civile siriana |
Campagne | Offensiva in Siria del 2024 |
Battaglie | Caduta di Damasco (2024) |
Comandante di | Forze armate arabe siriane |
Decorazioni | Gran Maestro dell'Ordine degli Omayyadi |
Altre cariche | politico |
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Bashshār[N 1] al-Assad (in arabo بشار حافظ ﻋﻠﻲ الأسد?, Baššār Ḥāfiẓ ʿAlī al-Asad; pron. levantina: [baʃˈʃaːɾ ˈħaːfɪzˁ alˈʔasad] · [N 2]; Damasco, 11 settembre 1965) è un politico e militare siriano, presidente della Siria e Mushīr delle forze armate siriane dal 17 luglio 2000 all'8 dicembre 2024.
Personaggio internazionale noto e controverso, è stato designato come successore dal padre Ḥāfiẓ al-Asad e ha governato la nazione in seguito alla sua morte avvenuta per arresto cardiaco. Numerosi analisti sostengono che il governo della famiglia al-Asad sulla Siria sia stato un regime dittatoriale.[1][2][3][4][5][6] Nelle elezioni presidenziali in Siria del 2000 e del 2007, in cui era l'unico candidato, ha ricevuto rispettivamente il 97,29% e il 97,6% dei voti totali.[7][8][9] Nonostante agli inizi della sua presidenza fosse inquadrato a livello internazionale come un potenziale riformatore, avendo dichiarato pubblicamente di voler ottenere una normalizzazione delle relazioni tra Siria e Israele, nel 2011 gli Stati Uniti, l'Unione europea e la maggioranza della Lega araba hanno chiesto le dimissioni di Asad dopo che nella nazione erano avvenute violente repressioni contro i manifestanti della Primavera araba.
In seguito alla fornitura di armamenti alle formazioni ostili al governo da parte di numerose nazioni straniere, le manifestazioni pacifiche furono progressivamente sostituite da scontri armati su larga scala e le violenze aumentarono esponenzialmente fino a trasformarsi in una sanguinosissima guerra civile nell'anno successivo.[10][11]
In ambito ONU, sulla figura di Baššār al-Asad si è verificata una profonda spaccatura tra i due blocchi dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, costituiti da Stati Uniti d'America, Francia e Regno Unito che durante la guerra hanno espresso sostegno agli insorti[12] e da Russia e Cina che invece sostengono il governo siriano sia in ambito diplomatico sia in quello militare.[13][14] Assad è stato riconfermato presidente nel 2014 ottenendo l'88,7% dei voti[15][16][17][18][19] e nel 2021 ottenendo il 95,1% dei voti;[20][21] le elezioni sono state boicottate dall'opposizione[22], si sono svolte in assenza di osservatori indipendenti e non sono considerate libere e legittime dalla comunità internazionale.[23][24]
Nel novembre 2024 una coalizione di ribelli siriani ostili al regime siriano e guidati da Abū Muḥammad al-Jawlānī ha effettuato un'estesa serie di attacchi nel paese con l'intenzione di rovesciare al-Asad.[25][26] Dall'8 dicembre successivo, giorno dell'ingresso a Damasco delle truppe ribelli, al-Asad, fuggito a Mosca insieme alla famiglia, è in asilo politico in Russia sotto la protezione del governo di Vladimir Putin.[27] Tale vicenda ha segnato il collasso del regime di Assad.[28][29][30]
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