Pontificia Basilica Minore di Sant'Antonio di Padova | |
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Facciata, con al fianco il monumento equestre al Gattamelata | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Località | Padova |
Coordinate | 45°24′04.9″N 11°52′50.47″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Antonio di Padova |
Diocesi | Delegazione pontificia per la Basilica di Sant'Antonio |
Fondatore | Ordine dei Frati Minori Conventuali |
Stile architettonico | romanico, gotico, bizantino, rinascimentale, barocco |
Inizio costruzione | 1238 |
Completamento | 1310 |
Sito web | Sito ufficiale |
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Cicli di affreschi del XIV secolo di Padova | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturale |
Criterio | (v) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 2021 |
Scheda UNESCO | (EN) Padua’s fourteenth-century fresco cycles (FR) Scheda |
La Pontificia Basilica Minore di Sant'Antonio di Padova è uno dei principali luoghi di culto cattolici della città di Padova, in Veneto.
Conosciuta a livello mondiale come Basilica del Santo, o più semplicemente come il Santo, è una delle più grandi chiese del mondo ed è visitata annualmente da oltre 6,5 milioni di pellegrini, che ne fanno uno dei santuari più venerati del mondo cristiano. Non è comunque la cattedrale della città, titolo che spetta al duomo. In essa sono custodite le reliquie di sant'Antonio di Padova e la sua tomba.
La piazza del Santo, antistante, ospita il monumento equestre al Gattamelata di Donatello. Donatello realizzò anche le sculture bronzee (Crocifisso della basilica del Santo, statue e formelle di varie dimensioni) che Camillo Boito ha collocato sull'altare maggiore da lui progettato.
Ha la dignità di basilica pontificia. Con i Patti lateranensi la proprietà e l'amministrazione del complesso antoniano, già della città di Padova (dalle origini) che le gestiva attraverso l'ente laicale della Veneranda Arca di Sant'Antonio (dal 1396), furono cedute alla Santa Sede[1] pur rimanendo territorialmente parte dello Stato italiano. L'attuale delegato pontificio è l'arcivescovo Diego Giovanni Ravelli, arcivescovo titolare di Recanati e maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie. Il governo pastorale e la gestione amministrativa della basilica di Sant'Antonio sono regolati dalla costituzione apostolica Memorias Sanctorum di papa Giovanni Paolo II del 12 giugno 1993,[2] la quale definisce i compiti e le relazioni tra la delegazione pontificia, i frati francescani e il sopravvissuto ente Veneranda Arca di Sant'Antonio. La basilica è retta dai francescani dell'Ordine dei frati minori conventuali. Dal 2021 è inclusa dall'UNESCO tra i patrimoni dell'umanità nel sito dei cicli di affreschi del XIV secolo di Padova[3].