La battaglia di Apamea fu combattuta il 19 luglio 998 tra le forze dell'impero bizantino e quelle del califfato fatimide, e fu parte di una serie di confronti militari tra di loro per il controllo della Siria settentrionale e l'emirato Hamdanide di Aleppo. Il comandante regionale bizantino, Damiano Dalasseno, avrebbe assediato Apamea, finché da Damasco sarebbero giunti i rinforzi fatimidi guidati da Jaysh ibn Samsama. Nella battaglia che ne seguì, dopo un iniziale vantaggio bizantino, un incursore curdo riuscì a uccidere Dalasseno, e i bizantini caddero nel panico, si diedero alla fuga e furono decimati dai fatimidi. Tale sconfitta costrinse l'imperatore bizantino Basilio II a guidare personalmente una campagna nell'anno successivo. Due anni dopo, nel 1001, tre anni dopo la battaglia di Apamea, fu firmato un trattato di tregua di dieci anni tra i due stati.