Battaglia di Mai Ceu parte della guerra d'Etiopia | |||
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Data | 31 marzo 1936 - 1 aprile 1936 | ||
Luogo | Mai Ceu, Tigré, Etiopia | ||
Esito | Decisiva vittoria italiana | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
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Effettivi | |||
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Perdite | |||
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La battaglia di Mai Ceu fu l'ultima grande battaglia della guerra d'Etiopia. Fu caratterizzata dal fallimento del contrattacco delle forze dell'esercito regolare etiopico che, al comando diretto dell'imperatore Hailé Selassié, si scontrarono frontalmente con le truppe italo-eritree al comando del maresciallo Pietro Badoglio, schierate in posizioni difensive appositamente predisposte.
La battaglia venne combattuta presso Mai Ceu, nell'attuale regione del Tigrè. La controffensiva etiopica venne contrastata anche con l'impiego di gas asfissianti, lanciati da aerei italiani fra le linee i giorni precedenti la battaglia. Dopo molte ore di attacchi da parte delle forze etiopiche, compresi i soldati della Guardia imperiale, i Kebur Zabagnà, che misero in alcuni punti in grave difficoltà le truppe italiane ed eritree, l'offensiva fu respinta con pesanti perdite. Gli Àscari eritrei subirono la maggior parte degli attacchi e contribuirono in modo decisivo alla vittoria italiana.
Dopo la battaglia l'esercito etiopico si disgregò durante la ritirata e venne decimato dall'aviazione italiana nella successiva battaglia del lago Ascianghi.