Battaglia di Bouvines

Battaglia di Bouvines
parte Guerra anglo-francese (1213-1214)
Il re Filippo II di Francia a Bouvines, di Horace Vernet
Data27 luglio 1214
LuogoBouvines
EsitoVittoria Francese
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
9000 uomini[1]6000-7000 uomini[1]
Perdite
Meno di 1000 morti[1]Poco più di 1000 morti[1]
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La battaglia di Bouvines fu combattuta il 27 luglio 1214 e rappresentò lo scontro decisivo della guerra anglo-francese del 1213-1214. In essa, l'esercito francese, comandato dal re Filippo II Augusto di Francia, inflisse una pesante sconfitta ad una forza alleata ben più numerosa, guidata dall'imperatore del Sacro Romano Impero Ottone IV Welfen.

Si trattò del primo grande conflitto tra coalizioni di eserciti nazionali in Europa, oltre che una delle rare battaglie campali del Basso Medioevo. Le stime sul numero dei soldati che vi presero parte variano considerevolmente tra gli storici moderni.

Lo scontro avvenne nei pressi della città di Bouvines, posta tra Lilla e Tournai, a circa 10 km dal confine belga e oggi parte della Francia, ma nel XIII secolo appartenente alla Contea delle Fiandre.

All'inizio del 1214, contro Filippo Augusto si era formata una coalizione composta dall'imperatore, da re Giovanni d'Inghilterra, dal conte Ferdinando di Fiandra, dal conte Rinaldo di Dammartin, dal duca Enrico I di Brabante, dal conte Guglielmo I d'Olanda, dal duca Teobaldo I di Lorena e dal duca Enrico III di Limburgo. L'obiettivo degli alleati era riconquistare i territori guadagnati da Filippo durante i primi anni del suo regno.

Dopo le prime manovre condotte alla fine di luglio, il 27 dello stesso mese venne combattuta la vera e propria battaglia nei pressi di Bouvines. La lunga colonna alleata si schierò lentamente in ordine di battaglia, mettendosi così in una posizione di svantaggio. La disciplina e il superiore addestramento dei cavalieri francesi permisero loro di effettuare una serie di cariche devastanti, mandando in frantumi l'ala sinistra alleata, composta da cavalieri fiamminghi. Al centro, le truppe di cavalleria e fanteria alleate, guidate da Ottone, riuscirono a cogliere un iniziale successo, disperdendo la fanteria francese e quasi riuscendo ad uccidere Filippo. Un contrattacco dei cavalieri francesi, tuttavia, riuscì a distruggere la fanteria alleata, che si trovava isolata, e l'intera divisione posta sotto il comando di Ottene dovette indietreggiare. Ottone fuggì dalla battaglia e i suoi cavalieri furono pesantemente attaccati e sconfitti da quelli francesi. Con il centro e l'ala sinistra in rotta, solo i soldati dell'ala destra alleata, guidati da Rinaldo di Dammartin e Guglielmo Longespée, riuscirono a resistere per qualche tempo, finché non vennero anche loro uccisi, catturati o costretti a darsi alla fuga.

La schiacciante vittoria francese fece naufragare le speranze inglesi e fiamminghe di riconquistare i territori perduti. Avendo perso ogni credibilità come imperatore in seguito alla battaglia, Ottone IV fu deposto da papa Innocenzo III e sostituito con Federico II di Svevia al trono imperiale. A seguito del trattato di Chinon, re Giovanni fu costretto a cedere l'Angiò a Filippo insieme alla Bretagna, al Maine e alla Turenna sancendo di fatto il crollo definitivo dell'Impero angioino. Gli inglesi conservarono in Francia solo la Guienna, che comprendeva la parte occidentale del ducato di Guascogna e una piccola porzione dell'Aquitania sud-occidentale. Il disastro di Bouvines alterò per sempre la situazione politica in Inghilterra, con il re talmente indebolito da essere costretto a dai suoi baroni scontenti ad accettare nel 1215 la Magna Charta Libertatum. I conti Ferrand, Renaud e Longespee vennero catturati e imprigionati. Gli equilibri di potere cambiarono, con i papi del XIII secolo che cercarono sempre più il sostegno di una Francia che stava diventando sempre più potente. Anche grazie a questa grande vittoria, Filippo era riuscito ad espandere i territori della Corona francese tanto che alla fine del suo regno, nel 1223, non solo aveva gettato le basi per l'affermazione della superiorità dei Capetingi in Europa che contrassegnò gran parte del Basso Medioevo, ma anche per l'instaurarsi del modello politico noto come "assolutismo" che caratterizzò l'Ancien Régime.

  1. ^ a b c d J. F. Verbruggen, The Art of Warfare in Western Europe During the Middle Ages (From the Eight Century to 1340), Suffolk, Boydell & Brewer, 1997, pp. 242-250, ISBN 0-85115-630-4.

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