Battaglia di Isandlwana parte della guerra anglo-zulu | |||
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L'ultima resistenza a Isandlwana, quadro di Charles Edwin Fripp | |||
Data | 22 gennaio 1879 | ||
Luogo | Presso la montagna Isandlwana, attuale Sudafrica | ||
Esito | Vittoria zulu | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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La battaglia di Isandlwana (soventemente scritta anche come Isandhlwana) ebbe luogo il 22 gennaio del 1879 nei pressi dell'omonima montagna del Sudafrica orientale, nel corso della guerra anglo-zulu. Primo scontro su larga scala del conflitto, la battaglia vide una forza britannica di circa 1.800 uomini tra truppe regolari e coloniali, comandata dal tenente colonnello Henry Burmester Pulleine e dal colonnello Anthony Durnford, confrontarsi con l'armata principale del Regno Zulu, guidata dai comandanti Ntshingwayo kaMahole Khozab e Mnyamana kaNgqengelele, forte di 20.000 guerrieri. Le forze zulu colsero di sorpresa l'accampamento nemico e dopo un duro combattimento annientarono quasi completamente il contingente britannico.
La disfatta patita dalle forze britanniche nella battaglia provocò grande costernazione in patria e obbligò il comandante in capo lord Chelmsford a interrompere l'invasione del regno zulu per rivedere tutta la sua strategia. Lo scontro rappresentò la peggiore sconfitta riportata dalle forze armate britanniche contro un nemico tecnologicamente inferiore[2], e le perdite risultarono le più alte mai patite dal British Army contro un nemico africano[3]; insieme con la battaglia di Adua (1º marzo 1896), Isandlwana rappresentò una delle maggiori vittorie riportate da un esercito indigeno dell'Africa nera contro una forza coloniale europea.
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