Beffa di Buccari parte delle operazioni navali nel mare Adriatico nella Prima guerra mondiale | |||
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i principali esponenti della beffa di Buccari, da sinistra Luigi Rizzo, Gabriele D'Annunzio e Costanzo Ciano, in posa per la foto dopo la missione. | |||
Data | 10 - 11 febbraio 1918 | ||
Luogo | Baia di Buccari | ||
Esito | vittoria italiana | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
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Effettivi | |||
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Perdite | |||
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La beffa di Buccari fu un episodio della Prima guerra mondiale avvenuto nella notte tra il 10 e l'11 febbraio 1918. Si trattò di un'incursione effettuata da motoscafi armati siluranti della Regia Marina contro naviglio austro-ungarico nella baia di Buccari[1].
Dopo la vittoriosa incursione su Trieste del dicembre 1917, in cui i MAS 9 e 13, guidati rispettivamente da Luigi Rizzo e Andrea Ferrarini, avevano affondato la corazzata austro-ungarica Wien, fu decisa un'azione di forzamento della baia di Buccari, dove erano stanziate diverse unità navali nemiche[2].
Benché si sia trattato di un episodio dalla sostanziale irrilevanza militare riguardo alle conseguenze, cionondimeno la sua eco ebbe l'effetto di risollevare il morale dell'Italia, messo a dura prova dalla grave sconfitta di Caporetto di alcuni mesi prima.