Beshalach, Beshallach, o Beshalah (ebraico: בְּשַׁלַּח — tradotto in italiano: "Lasciò andare", incipit di questa parashah) sedicesima porzione settimanale della Torah (ebr. פָּרָשָׁה – parashah o anche parsha/parscià) nel ciclo annuale ebraico di letture bibliche dal Pentateuco, quarta nel Libro dell'Esodo. Rappresenta il passo 13:17-17:16[1] di Esodo, che gli ebrei leggono durante il sedicesimo Shabbat dopo Simchat Torah, generalmente in gennaio o febbraio.
Dato che la parashah descrive Dio che libera gli Israeliti dall'Egitto, gli ebrei leggono parte della parashah, Esodo 13:17-15:26[2], anche come lettura iniziale della Torah nel settimo giorno di Pesach. Inoltre la parte della parashah che parla di Amalek, Esodo 17:8-16[3] viene letta anche nel Purim, che commemora la storia di Ester e della vittoria del popolo ebraico contro il piano di Haman di ucciderli tutti, raccontata nel Libro di Ester.[4] Ester 3:1[5] identifica Haman come Agagita e quindi discendente di Amalek. Numeri 24:7[6] identifica gli Agagiti con gli Amaleciti. Una Midrash riporta che nel tempo tra la cattura di Re Agag da parte di Saul e la sua uccisione da parte di Samuele, Agag ebbe un figlio, dal quale discese Haman.[7]
La parashah è rimarchevole per la Canzone del Mare che viene cantata tradizionalmente usando una melodia differente di cantillazione, ed è scritta dallo scriba (sofer) con un caratteristico stile a rettangoli sul rotolo della Sefer Torah. Il sabato quando viene letta è noto come Shabbos Shirah e alcune comunità hanno vari riti in questo giorno, tra cui l'alimentazione degli uccelli e recitare la "Canzone del Mare" ad alta voce al servizio regolare di preghiera.