Il bikini (AFI: /biˈkini/[1][2]), in italiano anche bichini,[1][3][4] è un costume da bagno femminile a due pezzi, che lascia la pancia scoperta. Il pezzo superiore, simile a un reggiseno, copre il seno e una parte del busto o della schiena, mentre il pezzo inferiore è simile a una mutanda, che copre il pube, i genitali e una parte più o meno ampia dei glutei. Le dimensioni della parte superiore e/o inferiore possono variare, dai bikini che offrono una copertura completa del seno, del bacino e dei glutei, a modelli più rivelatori con un perizoma o tanga che espone i glutei, e una parte superiore che copre solo le zone dei capezzoli (areole). Oggi il bikini viene indossato anche in molti concorsi di bellezza femminili o come abbigliamento sportivo in sport come il culturismo femminile e il beach volley. Inizialmente, il bikini era considerato un abbigliamento controverso a causa del suo design rivelatore, ma ha gradualmente guadagnato un'ampia accettazione nella società, venendo riconosciuto come un simbolo di libertà individuale e di espressione,[5] seduzione,[6][7] femminismo[8] ed emancipazione della donna.[9][10][11]
Creato nel luglio 1946 dal francese Louis Réard, alla sua prima apparizione il bikini fece sì scalpore, per poi divenire un abito cult nella storia della moda e nella cultura popolare;[12] basti pensare all'iconico costume di Marilyn Monroe nello scatto del 1946, o al modello indossato da Ursula Andress in Agente 007 - Licenza di uccidere, il cui l'attrice usciva dall'acqua con un bikini e un coltello nello slip.[11][13]