In economia, la bilancia commerciale, saldo commerciale o esportazioni nette (o NX, lett. "net exports"), è la differenza tra il valore monetario delle esportazioni e delle importazioni di un Paese in un determinato periodo di tempo.[1] A volte viene fatta una distinzione tra una bilancia commerciale per beni e una per servizi. La bilancia commerciale misura il flusso di esportazioni e importazioni in un determinato periodo di tempo. La nozione di bilancia commerciale non implica che le esportazioni e le importazioni siano "in equilibrio" tra loro. Se un Paese esporta un valore maggiore di quello che importa, ha un surplus commerciale o una bilancia commerciale positiva, e viceversa, se un Paese importa un valore maggiore di quello che esporta, ha un deficit commerciale o una bilancia commerciale negativa.
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Motivo: La seguente affermazione non è molto chiara. In particolare le fonti portate a suo supporto non forniscono spiegazioni teoriche definitive. Si veda la discussione per una spiegazione più articolata
L'idea per cui i deficit commerciali bilaterali siano un male in sé e per sé è respinta in modo schiacciante da esperti di commercio ed economisti.[2][3][4][5][6]
^(EN) Arthur O'Sullivan, Steven M. Sheffrin, Economics: Principles in Action, Upper Saddle River, New Jersey, Pearson Prentice Hall, 2003, p. 462, ISBN0-13-063085-3.
«La stragrande maggioranza degli economisti la vede diversamente. Secondo questa visione tradizionale, i deficit commerciali non sono intrinsecamente un bene o un male. Possono essere entrambi, a seconda delle circostanze.»